A seguito di una mirata ed articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, il personale del Commissariato P.S. di Ariano Irpino ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa con divieto di comunicare con quest’ultima mediante qualsiasi mezzo emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un cinquantaquattrenne di Ariano Irpino attinto da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai gravi delitti di di atti persecutori (art. 612 bis c.p.), diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612 ter c.p.).
Le indagini, avviate nel dicembre 2020, hanno consentito di accertare gravi indizi a carico del destinatario del provvedimento cautelare in ordine alla sistematica attività di persecuzione perpetrata nei confronti di una donna ucraina e del proprio compagno convivente, sfociati addirittura in un’aggressione fisica: il prevenuto, non accettando la decisione della donna di interrompere la loro relazione sentimentale, inviava e diffondeva a terzi, tramite l’uso del social “WhatsApp” e senza il consenso della stessa, le immagini a contenuto sessualmente esplicito, destinate a rimanere private, allo scopo di vantarsi della relazione che aveva avuto precedentemente con la donna e di recare nocumento alla sua reputazione.
Inoltre, non pago, poneva in essere reiterate condotte di minaccia, financo di morte, e di molestia nei confronti della coppia in modo da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando loro un fondato timore per la propria incolumità, al punto da costringerli ad alterare le proprie abitudini di vita.
Le condotte persecutorie si concretizzavano attraverso appostamenti e ripetuti passaggi presso l’abitazione della persona offesa, specifiche minacce di morte, nonché gesti significativi che facevano capire alla stessa che le avrebbero sparato o tagliato la testa.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Benevento ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari a carico dell’indagato, accogliendo la richiesta della Procura di applicazione della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa