Dopo aver concluso i lavori del G7 e salutato le delegazioni internazionali il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha voluto visitare il Parco Archeologico di Aeclanum, spingendosi a piedi, lungo via Passo Grotte, fino ai più recenti scavi della “Via Appia” da alcuni mesi iscritta nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Il Ministro ha voluto sapere ogni dettaglio in particolare sulla nuova campagna di scavo dal direttore del Parco, Mario Cesarano, dalla Responsabile Brunella Famiglietti e dall’Archeologa Sandra Lo Pilato. Nella piccola delegazione che lo ha accompagnato il Sindaco, Giancarlo Ruggiero, l’Assessora ai Beni Culturali, Raffaella Rita D’Ambrosio, altri componenti dell’Amministrazione comunale, e poi il Prefetto Rossana Riflesso con il suo staff, il Questore Pasquale Picone con altri funzionari di Polizia e i tecnici dell’INGV che stanno collaborando alle ricerche archeologiche con i geo radar.
Il Parco Archeologico di Aeclanum, come detto, si affaccia sulla “Via Appia”, la Regina Viarum. La nascita del centro di Aeclanum, fondata dalla tribù sannita degli Irpini, risale alla fine del III secolo a.C.; lo storico Appiano parla della sua prima fortificazione, che era di legno, incendiata dal dittatore Silla nell’89 a.C, durante la Guerra Sociale contro Mario.
In seguito, verso l’87 a.C. la cinta fu ricostruita contestualmente all’istituzione del municipium con diritto al voto e l’iscrizione alla tribù Cornelia. Nella prima metà del 1900 furono eseguiti i primi scavi archeologici che misero in luce i resti e le tracce di costruzioni risalenti al periodo imperiale.