Altro e bel traguardo, quello che ha tagliato Lucia Peluso nel personale percorso di formazione culturale e professionale, conseguendo la Laurea magistrale in lingue e letterature moderne nella Facoltà degli studi umanistici della Federico II, con specializzazione in Tedesco e Inglese.
Interessanti i temi sviluppati nella tesi discussa con il professore Francesco Paolo De Cristofaro, relatore in seduta d’esame, con filo conduttore la modernità e la metropoli al centro di Berlin Alexanderplatz, il celebre romanzo di Alfred Doblin. Una rivisitazione del capolavoro dello scrittore, le cui opere furono messe al bando nella Germania nazista, in puntuale correlazione non solo con il pensiero di Georg Simmel, – filosofo e sociologo tedesco,- tratteggiato con finezza d’analisi nel saggio, Le metropoli e la vita dello spirito, ma anche con la poesia di Marino Moretti e Aldo Palazzeschi, nell’ambito dei contesti storici e delle correnti letterarie del ‘900, di cui sono compiuta espressione e testimonianza.
Originali, le argomentazioni presentate sulla complessità de I media come climatizzatori artificiali delle coscienze nella realtà metropolitana, sulla scia del pensiero di Peter Sloterdijk, docente di Filosofia all’ Università di Monaco. Una modalità di interpretazione e rappresentazione del disagio che connota la civiltà contemporanea, prefigurata da Simmel.
Felicitazioni al papà Fortunato, abituato fino a qualche anno fa a tagliare i traguardi agonistici del podismo, ora impegnato nell’organizzazione della Strabaiano– 2023, e alla mamma, Angela.
A Lucia, neo-dottoressa in lingue e poliglotta,, ad maiora ac meliora semper noblesse oblige.