«Nel pomeriggio vado sul Ponte Cadore, la voglio far finita». Così aveva detto a una compagna di scuola Anna, la 15enne di Sappada, che ieri è stata trovata senza vita in comune di Perarolo, dopo un volo di 60 metri giù dal ponte Cadore. L’amica lo confessa solo alla sera, alle 21. Parte la denuncia ai carabinieri della Compagnia di Cortina e iniziano le ricerche. Ieri mattina alle 10 la terribile scoperta. L’indagine è stata aperta per l’ipotesi di suicidio, ma la famiglia non riesce a spiegare così quanto accaduto e chiede che vengano fatte tutti gli accertamenti del caso, compresa un’autopsia e la verifica delle condizioni psicofisiche della ragazzina.
Anna va a scuola, come ogni mattina. Frequenta con profitto la seconda superiore dell’istituto professionale per ottici di Pieve di Cadore. La mamma le ha sequestrato il cellulare, dopo aver notato che continuava a frequentare il fidanzatino che aveva invece detto di aver lasciato. Compagnie che la famiglia non approvava e così era scattata la punizione. Ma non era la prima volta che la mamma le prendeva il cellulare. Al termine delle lezioni lei prende la corriera verso sud: va a Longarone, invece che salire verso Sappada. Le compagne di scuola lo notano, ma non ci fanno caso pensando che andasse dall’amica. Così è. Anna va a Ospitale a casa di una coetanea e nel pomeriggio prende la corriera per tornare a casa. In bus chiede a una ragazza dove c’è la fermata di Caralte. È a pochi metri dal ponte Cadore, che da anni balza alle cronache per casi di suicidio.