Equa redistribuzione dei migranti in Campania, il sottosegretario Sibilia:
“A Benevento, come successo ad Avellino, si applichino le clausole
di salvaguardia. Sannio ed Irpinia hanno dato già moltissimo
sull’accoglienza”
“Sin dal mio insediamento presso il ministero dell’Interno, ho lavorato affinché ci fosse una più equa ridistribuzione dei migranti sul territorio della regione Campania. I 200 migranti che questa mattina hanno lasciato la cooperativa Minerva di Benevento saranno redistribuiti sul tutto il territorio con attenzione alle proporzioni demografiche e al principio dell’accoglienza diffusa a basso impatto. Il prefetto di Benevento, la dottoressa Galeone, ha finalmente applicato le clausole di salvaguardia”. A dichiararlo è il sottosegretario di Stato all’interno, l’onorevole Carlo Sibilia. “La provincia di Benevento, così come quella di Avellino, ha ospitato immigrati per un valore quasi tre volte superiore alla percentuale prevista per il territorio contribuendo in modo significativo alla gestione dell’emergenza migratoria che fino a qualche settimana fa attanagliava il nostro Paese – continua il sottosegretario -. Anche grazie all’azione immediata del governo del cambiamento, nonostante il periodo caldo, gli sbarchi sono notevolmente ridotti. Dunque, è giusto che si proceda ad un’equa ripartizione sul territorio, rispettando la quota di 900 migranti, relativa all’estensione della provincia”. Sibilia, inoltre, precisa anche che il Prefetto si è ritrovato a gestire l’inaspettata dimissione del presidente della cooperativa Minerva che “sosteneva di non riuscire più a gestire economicamente le esigenze e i bisogni dei migranti ospiti presso la struttura. Nonostante nel 2017 il presidente della cooperativa abbia ricevuto ben 10 milioni di euro, una cifra imponente. Questo dato testimonia che ad oggi, con un controllo serio e attento e con l’applicazione delle misure di legge, è impossibile fare business con i migranti. Nell’immediato futuro il fenomeno dovrà stabilizzarsi con la creazione mirata di pochi centri Sprar comunali. Con gestione dedicata ad Enti locali e persone qualificate nel settore”. Il sottosegretario conclude: “Il nostro impegno è garantire un’accoglienza sana che non sfoci in mercificazione del più debole appannaggio di qualche speculatore furbetto”.