Pensieri, riflessioni ed opinioni di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e Direttore Generale AGENZIA EUROMEDITERRANEA DI SVILUPPO
L’anno 2025 si apre con grandi aspettative e sfide per le micro, piccole e medie imprese italiane, che costituiscono il cuore pulsante del nostro tessuto produttivo. In un contesto globale sempre più competitivo e guidato dall’innovazione tecnologica, queste imprese devono ripensare il proprio approccio alla gestione, all’organizzazione e all’uso delle tecnologie emergenti, in particolare l’intelligenza artificiale (IA).
Le PMI di fronte all’innovazione: un nuovo paradigma
Per le piccole e medie imprese, affrontare l’innovazione è molto diverso rispetto alle grandi realtà industriali. Mentre le grandi aziende possono contare su risorse dedicate e team specializzati, le PMI spesso operano con strutture ridotte e risorse limitate. Questo rende cruciale un approccio pragmatico e flessibile.
Un esempio concreto è l’integrazione delle competenze legate all’intelligenza artificiale. Assumere un esperto interno, come un “responsabile per l’intelligenza artificiale”, può essere fuori portata per molte PMI. Serve puntare anche su competenze interne pratiche e trasversali, le cosiddette soft skills, che oggi risultano fondamentali.
Formare per competere: soft skills e cultura aziendale
Non è necessario trasformare tutti i dipendenti in data scientist. È più importante creare una cultura aziendale che integri naturalmente l’uso delle nuove tecnologie. Tra le competenze chiave su cui investire:
Problem solving: Essenziale per affrontare e risolvere le sfide quotidiane.
Uso pratico delle tecnologie: Non solo saper utilizzare gli strumenti, ma comprenderne il potenziale per migliorare processi e produttività.
Comunicazione efficace: Fondamentale per collaborare e diffondere innovazione all’interno dell’azienda.
Adattabilità: In un contesto in rapida evoluzione, la capacità di adattarsi rapidamente è un valore strategico.
L’obiettivo è creare un ambiente di lavoro in cui l’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali siano percepite non come un ostacolo, ma come un’opportunità naturale da integrare nelle attività quotidiane.
Guardare all’esterno: collaborazioni e soluzioni pronte
Quando non è possibile sviluppare internamente tutte le competenze necessarie, le PMI devono guardare all’esterno. Il 2025 si preannuncia un anno cruciale per il mercato dell’intelligenza artificiale, con una vasta offerta di start-up e aziende tecnologiche in grado di fornire soluzioni personalizzate e scalabili.
La chiave per il successo sarà creare sinergie con altre PMI già avanzate tecnologicamente, sfruttando il loro know-how per implementare soluzioni su misura. Queste collaborazioni possono ridurre tempi e costi, consentendo alle micro e piccole imprese di accedere a strumenti innovativi senza la necessità di grandi investimenti iniziali.
Un appello alle imprese italiane
Il 2025 rappresenta una straordinaria opportunità per le imprese italiane di modernizzarsi e posizionarsi in modo competitivo sul mercato globale. È il momento di agire con coraggio, investendo in formazione, cultura aziendale e collaborazioni strategiche.
Le PMI italiane hanno sempre dimostrato una straordinaria capacità di adattamento e innovazione. Con un approccio aperto e lungimirante, potranno affrontare le sfide di questo nuovo anno, sfruttando l’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali come leve per la crescita e il successo.