La data del 25 Aprile, evidenziata in rosso nei nostri calendari, funge da monito per una ricorrenza particolarmente importante per il nostro paese. Ma Quale?
Il 25 Aprile è il giorno in cui, nel 1945, il CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora sotto il controllo dei nazifascisti e rappresenta, simbolicamente, il culmine della fase militare della Resistenza e l’avvio effettivo di una fase di governo che porterà, il 2 Giugno dello stesso anno, al referendum che sancirà la nascita della Repubblica.
La parola d’ordine di quel giorno fu “Arrendersi o Perire!”.
Lo sciopero generale fu proclamato da Sandro Pertini, il quale, con Luigi Longo ed Emilio Sereni, presiedeva il CLNAI, con sede a Milano. I partigiani costrinsero le forze tedesche del Nord Italia alla resa mentre gli Alleati risalivano la penisola.
Il giorno dopo, mentre un’autocolonna partigiana proveniente dall’Oltrepò entrò a Milano, il CLNAI prendeva il potere “in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano” stabilendo, tra le altre cose, anche la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, raggiunto e fucilato tre giorni dopo.
Gli Americani entrarono il 21 aprile a Bologna, il 23 a Genova, il 28 a Venezia e il 1 Maggio tutta l’Italia settentrionale era stata liberata.
L’attacco all’Italia fu deciso già durante la Conferenza di Casablanca (14 gennaio 1943) sotto il comando del generale Dwight Eisenhower.
La Liberazione pose fine a vent’anni di dittatura e a cinque di guerra ma costò anche un considerevole numero di vittime, tra militari e civili. Il 29 aprile del 1945, a piazzale Loreto, a Milano, nel luogo di un precedente eccidio di partigiani, furono esposti i cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci e altri esponenti della Repubblica Sociale.
Annarita Franzese