Nella pittoresca cornice della Festa del Maio, gli abitanti di Baiano hanno dato vita a una singolare forma di protesta durante la tradizionale sfilata: l’uso di pistole sparabolle. Questa insolita manifestazione è stata organizzata come un atto di opposizione alle sempre più stringenti misure che limitano l’utilizzo di carabine e fuochi durante la sfilata del Maio.
L’evento, noto per la sua vivacità e l’allegria che porta nelle strade di Baiano, ha assunto un tono di protesta pacifica, evidenziando il dissenso della comunità locale rispetto alle restrizioni imposte alle pratiche tradizionali legate all’uso di armi da fuoco durante la festa.
Le misure restrittive, anno dopo anno, hanno inciso notevolmente sulle tradizioni locali e sull’autenticità della Festa del Maio, che da decenni vede l’utilizzo di carabine e fuochi come parte integrante della celebrazione. La protesta si pone come una dichiarazione contro qualsiasi ulteriore decisione che possa modificare le usanze radicate nel tessuto culturale della comunità.
L’iniziativa è stata guidata da un desiderio comune di preservare l’autenticità della festa e respingere le restrizioni che hanno portato a conseguenze legali per alcuni cittadini baianesi. Recentemente, è emerso che 6 residenti di Baiano dovranno affrontare il Tribunale di Avellino a causa dello sparo di armi da fuoco in luoghi pubblici, senza le necessarie autorizzazioni rilasciate dalla Questura, durante l’edizione del 2022 della Festa del Maio.
La scelta di sostituire le carabine con pistole sparabolle è stata un modo creativo e pacifico per esprimere il malcontento, attirando l’attenzione su una tradizione radicata e importantissima per la comunità di Baiano. La protesta mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di bilanciare la preservazione delle tradizioni culturali con le leggi e i regolamenti di sicurezza.
Mentre la festa continua a essere un’occasione di gioia e condivisione, l’aggiunta di questa forma di protesta ha dato un tono più significativo all’evento, trasformandolo in un’opportunità per riflettere sulla necessità di trovare un equilibrio tra la conservazione delle tradizioni e la sicurezza pubblica.