Onore alle eccellenze della Medicina e dell’Arte recitativa. Gran pubblico per la cerimonia della consegna delle artistiche e stilizzate Campane bronzee miniaturizzate nella Chiesa-Agorà dei Santi Apostoli, con l’intervento del dottor Mario Ambrosanio, in rappresentanza della commissione prefettizia che amministra l’Ente di piazza Duomo.
di Gianni Amodeo
Medicina e Arte della recitazione, sulla splendida e magnifica ribalta della sedicesima edizione del Premio Felix– Città di Nola, la prestigiosa manifestazione promossa ed organizzata dall’Associazione Gli Innamorati della Festa che – neanche a dirlo– è quella dei Gigli, in collaborazione con il giornale on line NonsoloNola, diretto da Antonio D’Ascoli. Un evento, che, di anno in anno, fa da viatico al programma dei festeggiamenti novembrini in onore di San Felice vescovo e martire e vuole attestare i meriti di coloro che nell’esercizio delle professioni, della cultura, delle arti, delle attività di lavoro e impresa, danno lustro alla città.
Il Premio mira a costituire la diretta testimonianza di omaggio a quei valori e azioni che generano e costruiscono le relazioni positive del vivere sociale, elevandone gli indici di qualità e di condivisione con cui si forma il profilo identificativo di una comunità. Un riconoscimento di virtù civica affidato alla consegna delle pregevoli Campane bronzee finemente miniaturizzate con l’artistica cesellatura dell’icona del Santo, realizzate nella rinomata Fonderia Del Giudice; testimonial di bell’arte nei cui simbolici e immaginati rintocchi echeggia e si ritrova tanta parte della matrice originaria della storia cristiana di Nola, la città che, secondo la leggenda, “inventò” le Campane della corrente tradizione quale veicolo di comunicazione del messaggio evangelico e degli annunci della liturgia che ne costituisce l’espressione nel linguaggio della festosa gioia e della mesta tristezza. Un’”invenzione” che viene attribuita a San Paolino di Bourdeaux compatrono della città, insieme con San Raffaele Arcangelo
Per la cerimonia di consegna del Premio Felix edizione 2018, folta e coinvolgente partecipazione della cittadinanza nella suggestiva atmosfera della Chiesa-Agorà dei Santi Apostoli, ormai restituita ai fasti della primaria configurazione artistica e architettonica risalente al ‘600, grazie all’eccellente opera di Meridies, associazione di volontariato civico per la promozione culturale del territorio; cerimonia, introdotta da Antonio D’Ascoli, con l’indirizzo di saluto sul significato della manifestazione pronunciato dal dottor Mario Ambrosanio, in rappresentanza della commissione presieduta dal prefetto Anna Manganelli che amministra l’Ente di piazza Duomo.
A Filomena Morisco e Arturo Sepe conferite le classiche Campane del Felix, per una scelta ben calibrata in linea del tutto coerente e di pieno rispetto per le finalità della manifestazione, “creata” da Franco Nappi che l’anima con straordinario e meritorio impegno. Figura di primaria rilevanza nella Medicina e docente alla Federico II, con importanti e qualificati percorsi compiuti nella ricerca scientifica in Gastroenterologia ed Epatologia, la professoressa Filomena Morisco, è anche impegnata in modo proficuo nel sociale, con la partecipazione agli annuali appuntamenti degli Atelier della salute nelle pubbliche piazze, a Napoli. Di distinta caratura, invece, l’eccellenza rappresentata da Arturo Sepe, che con crescenti consensi di critica e di pubblico sta realizzando l’itinerario severo ed impegnativo dell’ Arte dell’interpretazione nel Teatro e nel Cinema. Due ambiti di cultura e di metodica dedizione, che richiedono un congruo back-ground di formazione e d’innato talento, di cui l’attore è dotato, e che viene arricchendo con costanza nel migliorare la professionalità, la padronanza di linguaggio e l’intensità di espressione. Due ambiti culturali, quelli del Teatro e del Cinema, nei quali Arturo Sepe regge bene il passo, come avvalorano i duri banchi di prova che finora ha affrontato e superato alla meglio.
“Il Premio Felix – ha detto la professoressa Morisco – mi onora e mi rende contenta nello stesso tempo. Mi viene concesso dalla città e in nome della città, ma soprattutto nel segno dell’amicizia che mi lega alla comunità di cui sono parte e a tutti coloro che mi conoscono. Un riconoscimento che mi commuove”; sulla stessa lunghezza d’onda nel rapporto vivo e viscerale con la città, Arturo Sepe. “ L’onore del Felix è grande per me- ha affermato, l’attore- e si traduce in un autentico dono. E’ il dono che mi ha reso Mamma Nola,la terra di cui vivo storia, umori e speranze come linfa ed ispirazione per il mio lavoro”.
Il sigillo all’evento era dato dalla Menzione speciale per la bella realtà sportiva, costituita dal Nola Città dei Gigli, la stella che brilla nel firmamento del volley femminile della Campania, con il forte team impegnato nella B–2 interregionale. Una Menzione che rende il doveroso merito all’ ottimo lavoro della società presieduta da Elvezia Chiacchiero, particolarmente attenta e sensibile alle iniziative promozione e diffusione della pratica sportiva nel pianeta delle disabilità. Un’esperienza di eccezionale interesse, quella del Volley delle atlete sedute, per impulso di Guido Pasciari, sportivo di grande valore, prima che tecnico provetto e dinamico dirigente nei ranghi regionali e nazionali della Federazione italiana della pallavolo.
E così è andata in archivio l’edizione 2018 del Felix, coniugando con stile Medicina, Cinema, Teatro e Sport. Una formula vincente, per segnare “la maggiore età ormai raggiunta” dall’originale Premio, per dirla alla Franco Nappi Cerimoniere.