“Il diritto al lavoro e il dramma delle morti bianche” è il tema intorno a cui si sono incontrati, nella sala convento della Santissima Annunziata di Maddaloni, un nutrito gruppo fra esponenti della politica locale esperti del settore, dal punto di vista normativo e del lavoro.
Numerose le presenze che hanno seguito con interesse la tavola rotonda organizzata dal gruppo consiliare di FdI di Maddaloni durante il quale, sabato 26 marzo, il sindaco Andrea De Filippo ha rivelato che durante i quattro anni del suo mandato, quattro sono state le morti bianche avvenute nella cittadina da lui governata. Un dato in allarmante e continua crescita che merita l’attenzione della politica e delle istituzioni, affrontato con la presenza al tavolo del Consigliere Regionale Alfonso Piscitelli e la Dottoressa Gaetana Crisci, capogruppo di FdI di Maddaloni.
L’avvocato Tiziana Ferrara ha sviscerato il tema del lavoro dal punto di vista normativo, “un diritto garantito dalla costituzione, che i nostri costituenti hanno messo al centro della vita della Stato, poiché senza lavoro non si hanno diritti, si diventa fantasmi.” Morti bianche è un termine che poco convince i relatori, giacché questa definizione sembra non voler dare colpe a nessuno, mentre i responsabili ci sono sempre, e sono tanti. E’ dello stesso avviso Salvatore Ricciardi, formatore ed esperto in sicurezza sul lavoro, che porge come causa primaria la mancanza di una mentalità che porti al centro a sicurezza, e le due attività primarie per farlo possono essere solo formazione e prevenzione. Denuncia una sorta di indifferenza, anche mediatica, verso chi muore sul lavoro, che pare non faccia notizia, a meno che non sia una tragedia collettiva.
Nella sala gremita l’intervento del segretario UGL di Caserta, Ferdinando Palumbo, ricorda con fervore quanto parta da lontano il suo impegno di denuncia sulla piaga delle morti bianche, presso la commissione parlamentare del Senatore Oreste Tofani, nel 2008, e sempre alla stessa commissione nel 2010. “Il tema delle morti sul lavoro è molto sentito a Caserta perché non esiste una cultura della sicurezza sul lavoro, perché si lavora a nero, perché non ci si può permettere nella nostra provincia di perdere il lavoro e dunque non si denuncia” è parte del suo intervento accorato, e continua “si muore di leggi non applicate, di mancanza di controlli, di poca formazione, si muore di legislatura concorrente, per contratti pirata con i quali si puo assumere al ribasso e stranamente nei cantieri spesso si muore il primo giorno di lavoro. E’ giunto il tempo di rivedere le norme sull’alternanza scuola lavoro perché peggio di una morte sul lavoro c’è solo la morte di chi deve imparare a lavorare, mettete in salvo la vita, sappiate che non diventate eroi”.
Ricorda quando da giovane dirigente sindacale, nel 2009, partecipò alla commemorazione per i 42 dipendenti della Società Meridionale Elettrica che, nel 1952, persero la vita nel comune di Mignano Montelungo, riflettendo sullo stillicidio sul lavoro di cui si continuava a parlare, allora, e allo stesso modo oggi, dopo settant’anni.
Quando il segretario della UGL di Caserta chiede 30 secondi per tutti questi morti sul lavoro, tutta la sala è in piedi, in silenzio.
Ricordiamo che il 28 aprile è la giornata internazionale della sicurezza sul lavoro.