Ieri sera la compagine “Montoro Democratica” a sostegno di Mario Bianchino sindaco ha svolto il suo decimo comizio alla frazione Chiusa.
Subito sono stati trattati i temi più sentiti dalla comunità della frazione, ovvero le aree industriali e la questione ambientale. All’inizio del suo intervento, Oscar Giannattasio cita subito un singolare passaggio sulle aree PIP, ovvero come in passato non esistessero vie d’accesso agevoli per l’area industriale. A tal proposito, ricorda il noto episodio del 2010, arrivato alla ribalta nazionale attraverso trasmissioni come “Striscia la Notizia”, quando un tir rimase incastrato in un cavalcavia, così non riuscendo ad accedere all’area. Tale inconveniente è stato poi risolto da questa amministrazione – come ha affermato – grazie al lavoro in particolare dell’assessore delegato Gennaro Ricciardelli, realizzando adeguate strade di accesso. Queste reti viarie – ha menzionato Bianchino – ora sono ben collegate al centro ASI e alla superstrada, dunque anche ai grandi assi di comunicazione. Grazie a tale impegno – sostiene il sindaco uscente – sono stati assegnati venti lotti, che porteranno all’impiego di cento unità lavorative nel complesso. Tra questi, non sono state incluse attività inquinanti di primo tipo, quali concerie, grazie all’inserimento dell’apposito criterio nel regolamento sui criteri di assegnazione dei lotti – come ha evidenziato Bianchino. Per la loro assegnazione – si ricorda – non sono mancate numerose difficoltà, perché le assegnazioni erano avvenute in passato di fatto “al buio”, senza rendere completamente chiara la faccenda nel suo insieme. Di conseguenza, si è dovuto realizzare una serie di espropri e atti burocratici, affinché i lotti destinati agli assegnatari potessero essere pienamente fruibili. In ogni caso, i nuovi insediamenti produttivi si mostreranno molto rispettosi nei confronti dell’ecosistema locale. A tal riguardo, il primo cittadino uscente menziona che la nuova cartiera andrà ad utilizzare cellulosa vergine, dunque in una condizione di grande pulizia ecologica, che non prevede il riciclo della carta. Tale produzione può portare anche a forme di indotto – come ha raccontato Bianchino – parlando di un incontro tenuto con studenti universitari di agraria, i quali hanno teorizzato la produzione di cellulosa, attraverso l’utilizzo dello sfalcio e della potatura degli alberi di castagneto a monte.
A ogni modo, la frazione si è ritrovata seriamente coinvolta nelle questioni riguardanti l’ambiente negli ultimi cinque anni. Data la vicinanza con il distretto industriale solofrano, nella frazione sono presenti vasche di depurazione, in parte coperte per ridurre drasticamente l’impatto della maleodoranza – ha sottolineato Bianchino. In più, si è riusciti finalmente a giungere alla modifica dell’impianto progettuale del cosiddetto “Grande Sarno” nel 2016, già pensata da anni addietro, quando Oscar Giannattasio (all’epoca consigliere di minoranza presso l’ex Montoro Superiore) si recò dal professor Cannata insieme a Francesco De Giovanni, al fine di chiedere lumi sulla potenziale modifica dell’intervento. Il professore all’epoca rispose che la modifica sarebbe stata possibile solo attraverso la presentazione di una proposta alternativa alla Regione Campania, poi avvenuta sotto l’amministrazione Bianchino, confermata da una ricerca commissionata dalla Regione ad esperti dell’Università Federico II sul tema. Di conseguenza, non occorreva più ricorrere al TAR contro il progetto “Grande Sarno”, in quanto considerato superato già dallo stesso legislatore. La proposta alternativa si è concretizzata, prevedendo l’allargamento dell’alveo per la Solofrana, l’installazione di piste ciclabili nonché di piante capaci di assorbire le sostanze tossiche. Ma l’impegno verso l’ambiente non è terminato con tali asserzioni. Bianchino ha rammentato il gravoso problema di inizio mandato, legato all’erogazione idrica, ovvero la chiusura dei pozzi a Chiusa e Sant’Eustachio per l’infiltrazione del tetracloroetilene negli strati profondi delle falde acquifere. Inizialmente, si è affrontata la questione con un’adduzione sull’acquedotto principale di Cassano Irpino, nel frattempo che i valori dei pozzi montoresi rientrassero nei limiti di legge. Conseguenza naturale dell’adduzione è stata purtroppo la sospensione dell’erogazione nelle ore serali, però necessaria per dotare l’acquedotto della sua piena portata per le ore diurne. Per risolvere tale problematica poi, si sono incontrati tutti gli organi competenti, perfino l’Istituto Superiore di Sanità, che ha dovuto rilasciare il suo parere, affinché venisse autorizzata la potabilizzazione dei pozzi in questione.
A ogni modo, non sono mancati interventi nella parte urbana della località. A riguardo, Vincenzo Lettieri ha menzionato l’impianto d’illuminazione a via Riva, via Galdo, via Sala e via Starza, nonché una maggiore spinta aggregativa per il bocciodromo locale, per renderlo ancora più accogliente e trasformarlo in futuro, magari, in un centro sportivo a tutto tondo, poiché ora non si è rivelato possibile farlo per via dei numerosi debiti fuori bilancio.
Altro caposaldo di queste serate elettorali sono le invettive ai candidati rivali. Sull’argomento, Vincenzo Bruno ha lanciato diverse stoccate. Infatti, ha dichiarato che il comizio avversario nella frazione gli ha ricordato il famoso film “Non ci resta che piangere”. In più, ha risposto a chi gli ha chiesto come mai si fosse unito giù con loro – in riferimento alla lista “Montoro Democratica”. L’ingegnere ha replicato che lui non tenesse ad ammucchiate, ma intendesse portare avanti determinate opere da ultimare, a fianco della squadra con cui si è schierato. Ha anche affermato poi di non riuscire a reggere chi ha enunciato la frase “Riprendiamoci Montoro”, sulla scia di una frase cult “Riprendiamoci tutto quello che è nostro”, tipica di una famosa serie televisiva, come se questi soggetti prima non avessero mai avuto “le mani nella cioccolata”, ripensando alla bella favola de “La fabbrica di cioccolato”. Invece Vincenzo Lettieri rivolge un pensiero a un avversario, che si spaccia quasi per un nuovo messia, capace non di moltiplicare i pani e i pesci, ma i voti, giungendo sino al potenziale ammontare di 6.500, capace di mandare Bianchino a casa. Proprio a tale figura il già consigliere ha dedicato il verso finale della poesia scritta da John Donne “Per chi suona la campana”: “E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana: essa suona per te.” Infine, Elena De Piano si è interrogata su come gli oppositori siano in grado di annunciare grandi propositi realizzativi, mentre sono risultati inoperosi, quando hanno avuto lunghi tempi a disposizione per lavorare in favore del territorio.