Il 28 giugno veniva inaugurata in piazza Municipio a Napoli l’opera di Arte Contemporanea la Venere degli Stracci di Pistoletto, due settimane dopo all’alba di un giorno mai impersonale quando si tratta di Napoli, prende fuoco.
“La Venere rappresenta l’umanità di oggi, chiamata a esprimere il suo lato migliore”. Così Michelangelo Pistoletto aveva definito il significato della sua opera durante l’inaugurazione. “La Venere che viene dalla storia della bellezza rigenera questi stracci che, di colpo, diventano opera d’arte e ritornano a vivere”
Un’alta colonna di fumo nero si è alzata dalla piazza ed è rimasta visibile in tutto il centro cittadino. L’intervento dei vigili del fuoco haspento il rogo, ma dell’opera dell’artista è rimasto solo lo scheletro d’acciaio. Sono le telecamere a dire l’ultima parola su quanto accaduto. Le indagini della polizia sono partite, e una volta acquisite le immagini è emerso che è stato un clochard di nazionalità italiana ad appiccare il fuoco.
Si vede chiaramente che un uomo si avvicina alla statua e accende il fuoco, a quanto pare senza utilizzare combustibili. L’uomo riconosciuto nei filmati è stato rintracciato qualche ora dopo nella mensa del Carmine in via Marina, e per lui è stato emesso un provvedimento di fermo di polizia giudiziaria con le accuse di incendio e distruzione di beni culturali. L’udienza di convalida non è stata ancora fissata ma potrebbe tenersi nelle prossime ore. Il presunto piromane nega ogni addebito. Adesso ogni polemica sull’accaduto serve per puntare il dito sulla brutta situazione in cui versa la città di Napoli: una città martoriata da continui atti di violenza, e questo sembra uno sfregio personale. Tanti cittadini portano fiori in segno di lutto.
La prima risposta del sindaco della città è quella di pensare ad una nuova installazione della Venere attraverso il lancio di una raccolta fondi.
Nunziata Napolitano