– Imparare a fare il pane e la pasta direttamente dai chicchi di grani antichi. È l’esperienza che gli studenti dell’Istituto Superiore Colletta di Avellino hanno potuto vivere grazie alla Bottega di Campagna Amica, promossa da Coldiretti in via Cristoforo Colombo. Un esperimento di educazione alimentare “on the job” che i giovani hanno realizzato attraverso un mini mulino in pietra, lavorando il grano Senatore Cappelli. Oltre alla semola di grano duro, dalla macina sono stati selezionati anche i sottoprodotti del frumento: la crusca e il farinaccio. Il passo successivo è stato la lavorazione e la cottura di pane, pasta e pizza. Dunque un’esperienza a tutto tondo dal chicco al prodotto finito, che ha trasferito ai ragazzi la possibilità di conoscere da vicino il valore della filiera corta.
Il grano “Senatore Cappelli” è stato selezionato dall’agronomo Nazareno Strampelli nel 1915. Chiamato così in onore del senatore del Regno Raffaele Cappelli, che aveva messo a disposizione del ricercatore i terreni della propria masseria sul Tavoliere delle Puglie per le prime semine. Dopo essere arrivato a coprire più della metà della coltivazione di grano in Italia, dove ha rivoluzionato la produzione di pane e pasta nella prima metà del ‘900, negli anni ‘60 ha iniziato a scomparire, soppiantato da cultivar con rese più alte, fino a far scendere la produzione a meno di 10mila chili. A riportare oggi sul mercato la storica varietà di grano duro sono state le sue grandi qualità nutrizionali, un contenuto di glutine più basso rispetto ad altri grani duri, pur mantenendo una quota proteica alta. Anche i contenuti di zuccheri sono più bassi rispetto ad altre varietà, con una importante presenza di oligoelementi quali magnesio, potassio, calcio e zinco, di vitamine del gruppo B e vitamina E. Oltre alle grandi qualità organolettiche, il ‘Senatore Cappelli’ si contraddistingue anche per le sue qualità agronomiche e la sostenibilità ambientale.
“Grazie a questo esperimento – spiega Francesco Acampora, presidente di Coldiretti Avellino – abbiamo potuto far toccare con mano e assaggiare sapori e profumi che nei prodotti di largo consumo sono introvabili. Alle nuove generazioni abbiamo il dovere di trasferire informazioni utili sul cibo autentico, distintivo, identitario, che oltre a fare bene alla salute fa bene all’economia del territorio irpino. Il nostro impegno prosegue ogni sabato, offrendo di volta in volta la possibilità di conoscere i processi produttivi delle eccellenze agroalimentari irpine. Sabato 26 ottobre parleremo delle castagne, delle difficoltà che vive il comparto ma anche delle straordinarie qualità organolettiche. Poi sarà la volta dell’olio extravergine d’oliva e a seguire il vino. Il programma proseguirà con nuovi appuntamenti. I momenti di formazione all’educazione alimentare sono gratuiti. Le scuole possono prenotare la visita attraverso gli uffici Coldiretti o direttamente alla Bottega di Campagna Amica”.