Il Comune di Somma Vesuviana ha accettato la proposta del CeRVEnE (Centro Regionale di Riferimento Veterinario per le Emergenze non Epidemiche) di rappresentare, quale capofila, i venticinque Comuni della “Zona Rossa Vesuvio” per il programma della Regione “Buone pratiche dei servizi del Dipartimento di Prevenzione in caso di rischio incendio” promosso dalla UOD “Prevenzione e sanità pubblica veterinaria” e sviluppato dal “Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Ecco perché domani, 30 gennaio dalle ore 9.30 si svolgerà, proprio a Somma Vesuviana nel teatro Summarte, a partire dalle ore 9:30, una Tavola Rotonda nel corso della quale si discuterà della prevenzione del rischio di incendi in una delle zone più belle della Campania, la salvaguardia dell’ambiente e degli animali che ci vivono e che sono al centro del programma “Fire Risk Assessment”. In questa occasione saranno comunicati i primi dati relativi al “manuale” redatto per la corretta gestione dei possibili pericoli.
L’orrendo ricordo delle sciagure occorse nell’estate del 2017, con la sequenza di incendi che hanno coinvolto boschi ed animali di una gran parte dell’area vesuviana, ha convinto il sindaco Salvatore Di Sarno che è necessario individuare le possibili alternative per l’evacuazione oltre che degli esseri umani anche degli animali in pericolo. “Quello che abbiamo vissuto in quei giorni è stata drammatico da più punti di vista”, commenta Di Sarno, “ci siamo resi conto che nulla poteva, per il futuro, essere lasciato al caso. Ragione che ci ha spinto ad attivarci e la giornata di domani sarà il passo evidente del lavoro svolto e di quello che ancora c’è da fare”.
“Somma è di nuovo al centro di un programma importante ed impegnativo”, aggiunge il capogruppo consiliare dei Verdi Salvatore Esposito, “Proposto dal CeRVEnE e finanziato dall’Università unitamente alla Regione Campania, Somma Vesuviana, grazie al mio contributo, a quello del sindaco e dell’assessore Giuseppe Di Palma, é stato individuato Comune capofila del programma “Buone pratiche dei servizi del Dipartimento di Prevenzione in casi di rischio incendio”.
L’evento di domattina è stato realizzato in stretta collaborazione con il professor Luigi Esposito, Direttore dell’Area FIRA del CeRVEnE, coinvolge, le scuole del territorio (ITIS Ettore Majorana; Liceo Scientifico-Classico Evangelista Torricelli), la Regione Campania (con i Consiglieri regionali e gli assessorati alla salute; all’agricoltura e all’ambiente); le aree protette (Ente Parco Nazionale del Vesuvio; Ente Riserve Regionali Costa Licola, Foce Volturno e Lago di Falciano; Ente Parco Regionale dei Monti Picentini); la Città Metropolitana di Napoli; l’ASL Napoli 3 Sud; l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno; l’Ordine dei Medici Veterinari di Napoli; la Protezione Civile; i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri Forestali, ma anche e principalmente i cittadini singoli (allevatori, agricoltori, detentori di animali a vario titolo) o rappresentati dalle diverse associazioni (agricole, di protezione ambientale e animaliste, venatorie).
“Sebbene oggi le leggi sulla sicurezza”, spiega il professore Luigi Esposito- obblighino ad avere dei protocolli per la valutazione del rischio incendio, non tutti sono in grado di comprendere quanto questa misura antincendio sia importante e debba essere sviluppata per la prevenzione, talvolta più importante anche della rapidità di intervento dei mezzi e degli uomini per lo spegnimento dell’incendio. Purtroppo, anche quando ci si trova di fronte alle situazioni ad alto rischio incendio, dove sono coinvolti gli esseri umani, le valutazioni dei rischi sono spesso trascurate. Ancor di più si rivelano totalmente improvvisate allorquando c’è il coinvolgimento degli animali da reddito o di affezione e, non sono per niente considerate, se a bruciare è la biodiversità selvatica”.