Cavalcavia e viadotti della Napoli-Bari saranno adesso passati ai raggi X dalla Società Autostrade per l’Italia. E’ quanto emerge dal report de Il Mattino a cura della collega Barbara Ciarcia, corredato di foto, che evidenzia una serie di anomalie e scarsa attenzione nella manutenzione di tratti insidiosi della A16. Le disgrazie si possono anche prevenire se ci fosse apPunto una manuteNzione più scrupolosa e frequente di quei punti stradali più a rischio. Le intemperie meteorologiche e l’usura dovuta al passaggio eccessivo di mezzi pesanti di sicuro contribuiscono a deteriorare e peggiorare nel tempo la qualità delle infrastrutture: i cavalcavia poi sono quelli più soggetti al logoramento. Soltanto due mesi fa da quello a ridosso dell’uscita autostradale di Benevento, ubicata nel territorio di Castel del Lago, vennero giù, su alcune auto in transito, grossi pezzi di calcinacci. Non solo, dalle pareti superiori del sottopasso autostradale fuoriuscivano lunghi tondini di ferro, oramai arrugginiti. Segno premonitore, dunque, e preoccupante di un primo sbriciolamento della struttura. Le pareti laterali del cavalcavia visibilmente screpolate e con crepe vistose avevano scoperto appunto quelle bacchette di ferro. E’ stato così per mesi e mesi fino alla pioggia di detriti che ha investito delle vetture in transito senza conseguenze, per fortuna. Gli automobilisti però hanno provveduto allora ad allertare tempestivamente le forze dell’ordine sull’inquietante accaduto e di conseguenza la Società Autostrade per l’Italia responsabile della manutenzione di quel sottopasso strategico. L’interessamento del nostro giornale ha fatto il resto. Sul posto dopo qualche giorno è intervenuta una squadra di operai coordinati da un ingegnere responsabile di quel tratto della Napoli-Bari che ha provveduto a tagliare i pezzi di ferro roso dalla tigna che fuoriuscivano dalle travi del sottopasso. Un’operazione durata qualche ora. Il cantiere mobile è stato smantellato ma il rischio del cavalcavia usurato resta. Dopo la sciagura avvenuta domenica scorsa quanti lo attraversano alzano inevitabilmente gli occhi a quelle crepe colorate adesso di rosso che fanno comunque paura. Una manutenzione più accorta e costante dei viadotti di sicuro non guasterebbe così come un rafforzamento ulteriore delle barriere di protezione sempre all’altezza di quei viadotti strategici e perfidi del tratto autostradale che attraversa tutta l’Irpinia.