Una legge attesa da tempo e che pone il nostro Paese al passo coi tempi, modificando un criterio di selezione decisamente anacronistico e discriminatorio per i tanti giovani che sognano di potersi arruolare nelle Forze Armate o in altri corpi”. Commenta con queste parole Aldo Patriciello, parlamentare europeo di Forza Italia, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge che abolisce i limiti di altezza nei concorsi pubblici per l’accesso alle forze armate, alle forze di polizia ed al corpo nazionale dei vigili del fuoco. I limiti resistevano nella legislazione italiana oramai da diversi decenni e prevedevano un minimo di altezza di 165 centimetri per l’uomo e 161 per le donne. Le nuove norme in tema di arruolamento prevedono, invece, parametri connessi alla massa corporea e quindi all’equilibrio tra l’altezza e il peso. “Da tantissimo tempo – spiega Patriciello – ricevo lettere di ragazze e ragazzi che hanno dovuto rinunciare al sogno di poter indossare la divisa per uno o due centimetri. Sono soddisfatto, quindi, di aver contribuito ad eliminare questa ingiustizia e di aver sostenuto con tenacia l’iniziativa dei colleghi parlamentari di Camera e Senato: l’unanimità con cui è stata approvata la legge testimonia, del resto, la bontà dell’iniziativa portata avanti in questi mesi. Il nuovo sistema di arruolamento – prosegue l’eurodeputato forzista – non solo rappresenta una possibilità in più per i tanti giovani in questo periodo di grave crisi occupazionale ma adegua, inoltre, l’Italia ai parametri adottati dai paesi occidentali come Francia, Germania e Stati Uniti. L’abolizione del limite di altezza non influirà negativamente sull’efficienza delle nostre Forze Armate ma permetterà soltanto a tante persone che vogliono servire il Paese di poterlo fare. Ora mi auguro, però – conclude Patriciello – che tutti i Ministeri coinvolti si adoperino per far sì che il regolamento venga adottato in tempi brevissimi: sarebbe assurdo, infatti, bandire nuovi concorsi con norme di arruolamento oramai desuete”.