«Il mio Michele è stato finalmente riconosciuto vittima del dovere». È quanto ha annunciato Maria Di Buono, moglie di Michele Liguori, vigile urbano «eroe» di Acerra, stroncato da due tumori quattro anni fa, che aveva scoperto e denunciato la presenza di decine di discariche di rifiuti tossici sul territorio. Il riconoscimento arriva dopo il ricorso presentato dai legali della moglie di Liguori, contro il diniego del Ministero dell’Interno, a marzo scorso, di fare del vigile una vittima del dovere, nonostante il parere dell’Inps. Oggi la donna, attraverso i social network, annuncia la vittoria del ricorso, sottolineando che il percorso intrapreso da lei e dal figlio Emiliano «per far sì che il lavoro, il sacrificio e la memoria di mio marito non andassero perduti e dimenticati», è stato duro. «Siamo convinti – ha concluso Maria Di Buono – che il nostro Michele ci stia guardando e sorridendo. Una battaglia vinta che porta con sé un significato che va oltre la vittoria».