In una cornice di una centinaia tra operatori agricoli, vivaisti, rappresentanti delle maggiori aziende di presidi fitosanitari, dell’associazionismo e tecnici agricoli, si è svolto un attesissimo incontro divulgativo ad Acerra. Tale appuntamento, rientrante in una serie fitta di appuntamenti itineranti in provincia di Napoli, dove sono state scelte le principali aree ad emergenzialità fitosanitaria quali luoghi aggreganti di divulgazione agricola nel corrente anno.
Così che, venerdì scorso, 10 novembre si è svolto ad Acerra presso il moderno complesso del Parco Urbano, vero fiore all’occhiello di una città che vuol dimostrare tutte le proprie migliori performance, con le eccellenze agricole, dove il pomodoro è tra le più accreditate produzioni locali.
Ma questa estate, grazie ad una caluria straordinaria, si è presentata la temibile Tignola del pomodoro, con un habitat ideale da sentirsi infatti a “casa propria”, manifestandosi con picchi di temperature fino a 38° C. simili alle latitudini sud-americane, da cui proviene.
Il convegno ha visto un relazionare di rappresentanti istituzionali guidati in capo dal sindaco Raffaele Lettieri che ha incentrato il suo intervento sull’importanza che si stà dando alla realizzazione proprio ad Acerra di un “hub” dei trasporti per collegare il sud con i paesi europei più allettanti a livello commerciale. Ha passato poi il “testimone” alla sua collega di giunta Milena Tanzillo, assessore all’agricoltura, che ha ben snocciolato tutti i numeri che Acerra, nel settore primario, vanta, essendo la “culla” delle migliori tipicità della dieta mediterranea. Infatti ha menzionato la zucchina “San Pasquale”, il fagiolo “dente di morto”, il peperone “papaccella, la melanzana “cima di viola”, la patata novella, il mais “spogna bianca”, il cavolo “torzella”, l’albicocca “pellecchiella”, il kaki napoletano, fino all’”oro rosso”, ossia il pomodoro DOP San Marzano. Il tutto in un unico menù, che dai tempi antichi definisce questi luoghi terre di “Campania felix”.
L’incontro è entrato ancora più nel vivo con il contributo dei due relatori della Regione Campania, Giorgio D’Agostino del Servizio provinciale di Napoli, che ha esposto, come dai primi regolamenti comunitari, della fine degli anni ‘90 il territorio Acerrano ha ben saputo utilizzare i contributi europei, vero traino di un’agricoltura divenuta all’avanguardia. Dove la “Terra dei Fuochi” non è riuscita ad offuscare un’imprenditoria orticola innovativa che, soprattutto la grande distribuzione, ha saputo cogliere con il cambio di passo che l’agro acerrano ha attuato con le produzione a “basso impatto ambientale” sempre più ricercate sul mercato. Il suo collega omologo fitosanitario, Eduardo Ucciero, ha invece esposto le funzioni che quotidianamente osserva, con tutti i controlli “frontalieri” di materiale vegetale che Napoli necessita avendo due “checkpoint” naturali: il porto e l’aereoporto internazionale.
L’ultimo intervento, che è stato anche quello più atteso, del dott. Sannino, studioso di alto livello sui gelechidi, quale è la Tuta, ha dimostrato anche in tale sessione che, grazie alle sue conoscenze, non ci sono molti segreti per il controllo. Infatti ha subito centrato il tema del seminario, sviscerando una serie di nozioni, quale quella che tale lepidottero ha nove generazioni all’anno, l’assenza di diapausa invernale e la predilezione di aree pataticole, diviene ideale focolaio per i territori vocati come l’Acerrano. Ha poi continuato, enunciando una serie di misure profilattiche incentrate sulla cura delle buone pratiche colturali, ove anche a fine ciclo non si deve trascurare qualsiasi habitat, fonte di rifugio della Tuta. Si è, inoltre, soffermato nell’esaltare l’importanza dei mezzi biotecnici (trappole feromoniche, elettroluminescenti, massali, strisce biadesive attrattive), vero starter per conoscere la presenza della tignola nell’ambiente. Poi il “colpo di grazia” atteso dalla platea, il dott. Sannino l’ha sferrato con le strategie di difesa. Così che, alle prime catture primaverili, ha consigliato preferibilmente l’uso di Bacillus o granulovirus o anche Azadiractina. Con l’infestazione in atto invece ha suggerito una profilassi più persistente con principi quali: Spinosad, Indoxacarb, Chlorantraniliprole, Emamectina, Metaflumizone e piretroidi, tutti in funzione dello stadio della Tuta che si vuol colpire. Ma la prima regola, da non dimenticare contro la Tuta absoluta, è sempre quella di alternare tutti i prodotti, onde evitare l’insorgenza di resistenze! Momento esaltante dell’incontro, che ha scaldato la platea, è stata la presentazione di alcune nuove molecole di prossima immissione sul mercato o ancora in corso di sperimentazione come Cyantraniliprole, Spinetoram e il siglato I2252, sostanze attive che soprattutto per ingestione coinvolgono un ampio spettro di fitofagi ad apparato boccale masticatore e pungente-succhiatore.
Infine ha concluso il brillante intervento lo studioso, con la presentazione di un sistema innovativo come la “confusione sessuale”, da integrare con un mix di applicazioni insetticide al fine di ottenere l’azzeramento della popolazione infestante in un ambiente confinato. La dimostrazione che il convegno si è rivelato un successo, la si è avuta grazie ad un lungo, proficuo ed interessante dibattito che ne è venuto fuori al termine dei lavori.