“Con riferimento alle scelte societarie che hanno interessato Alto Calore, è utile esprimere alcune considerazioni, che vadano oltre i toni polemici usati, a vario titolo, in questi giorni. E’ indubitabile che la fusione per incorporazione fosse un’opportunità da concretizzare e che essa rientrava nel mandato conferito al dott. Francesco Gallo dall’assemblea del 14/10/2013. In quell’occasione Scelta Civica pose all’attenzione dell’Assemblea, insieme ai sindaci del Pd, un documento programmatico che avrebbe dovuto guidare l’attività del liquidatore, il quale accettò il mandato con l’impegno specifico di procedere alla liquidazione di Alto Calore Patrimonio S.p.A., avendo quali obiettivi principali la salvaguardia del patrimonio, la salvaguardia del personale dipendente, la ristrutturazione del debito e l’adozione di iniziative volte a favorire l’affidamento del servizio idrico integrato (S.I.I.).
Occorre prendere atto che gli obiettivi del mandato, svolto a compenso zero, in meno di un anno si stanno realizzando. Tuttavia, piuttosto che prendere atto di ciò, sui mass media locali sono state diffuse notizie fuorvianti e di parte riguardo alla consistenza patrimoniale di ACP. La verità, invece, è che nei bilanci della società, approvati negli anni precedenti dai Sindaci dei Comuni soci, e proposti dai vari consigli di amministrazione e/o liquidatori (Abate e D’Ercole 2010/2011/2012), si legge, a chiare lettere, che i beni patrimoniali in capo alla società ACP ammontavano ad oltre 96 milioni di euro (come stabilito nella perizia Troncone) all’atto dello scorporo del 13/03/2003, a cui vanno aggiunti tutti i beni QCS ed i decreti dei vari commissari ad acta che dimostrano la proprietà dei beni in capo alla società.
Delle due l’una dunque: o è veritiero quanto indicato nei bilanci, oppure questi sono falsi e quindi si devono trarre le giuste conseguenze legali.
Al di là delle schermaglie di carattere politico, che non interessano i cittadini, Scelta Civica saluta con grande soddisfazione la soluzione data alla problematica che interessa le società Alto Calore Servizi ed Alto Calore Patrimonio, attraverso la fusione per incorporazione, soluzione che mette in condizione la stessa ACS di poter superare le difficoltà di indebitamento (104 milioni di euro) e di potere pensare ad un rilancio definitivo, avendo come obiettivo principe la salvaguardia dei posti di lavoro, del patrimonio, ma soprattutto la possibilità, dopo oltre 10 anni, di poter presentare alla Regione dei progetti finalizzati all’ammodernamento ed alla realizzazione ex novo di infrastrutture a servizio del S.I.I..Un altro aspetto da non sottovalutare, è che tale operazione evita ai comuni soci, di dover far fronte alla copertura del depauperamento del capitale sociale dell’ACS attraverso l’aumento del capitale sociale”.