Il caso dell’acqua inquinata nel rione Ferrovia di Benevento è ora all’attenzione della Commissione europea. L’europarlamentare, Piernicola Pedicini, ha infatti interpellato l’Ue per fare luce su alcuni punti irrisolti della questione.
“Se i cittadini hanno denunciato la presenza di contaminanti nelle acque – fatto che se vero sarebbe gravissimo – è necessario procedere a ulteriori approfondimenti. Il tetracloroetilene, cioè la sostanza che pare sia stata rinvenuta nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni, che alimentano il rione Ferrovia, il rione Libertà e il centro storico, è tossica e secondo lo Iarc (International Agency for Research on Cancer) è probabilmente cancerogena. Dal momento che questa sostanza viene utilizzata anche nel lavaggio delle rotaie dei treni, non è improbabile che ciò sia avvenuto anche nella stazione di Benevento”.
“La Gesesa, che gestisce il servizio idrico locale, – prosegue il portavoce del M5S – dichiara che non sono mai stati registrati valori fuori dalla soglia stabilita dalle direttive europee per l’acqua destinata al consumo umano (98/83CE). Uno studio, effettuato dall’Arpac nel 2018, riscontrava invece la presenza di tetracloroetilene nella falda acquifera fino a 100 metri di profondità, superando più volte, tra il 2005 e il 2017, la soglia stabilita dalla direttiva europee per le acque sotterranee (2006/118/CE)”.
“Dal momento che esistono due soglie “di tolleranza” diverse sulla presenza di questo contaminante a livello sotterraneo e superficiale, ho chiesto all’Ue di chiarire quale dei due parametri occorre tenere in considerazione per valutare il livello di contaminazione delle acque in questione. Ancor di più però mi interessa che i cittadini possano far valere i propri diritti per l’accesso alle informazioni, in assenza di dati pubblici sulla qualità dell’acqua. Non possiamo accontentarci di rassicurazioni formali da parte di chi gestisce il servizio idrico. Se l’acqua dei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni fosse contaminata, vuol dire che la salute dei cittadini potrebbe essere a rischio”, conclude Pedicini.