Trecentoventotto tratti di costa monitorati per un totale di circa 480 chilometri, duemilaseicento prelievi in un anno effettuati con una flotta di otto mezzi nautici. Sono alcuni dei numeri del monitoraggio delle acque di balneazione in Campania, condotto da Arpac da aprile a settembre a tutela della salute dei bagnanti.
Nei prossimi giorni partiranno i prelievi in vista della stagione balneare 2019. «Da quest’anno», dichiara il commissario straordinario dell’Agenzia Stefano Sorvino, «sarà disponibile un’app per dispositivi mobili, grazie alla quale i cittadini potranno informarsi in tempo reale sulla balneabilità dei tratti di costa campani, punto per punto». L’applicazione, disponibile per sistemi operativi iOS e Android e scaricabile dall’App Store di Apple e dal Play Store di Google, si aggiunge ai consueti strumenti di informazione già attivi sul tema, a partire dal sito istituzionale Arpac, dove i risultati vengono pubblicati giorno per giorno nel corso del monitoraggio.
Alla fine del 2018 solo il 3% delle acque di balneazione monitorate dall’Arpa Campania è risultato di qualità “scarsa” e quindi da vietare ai bagnanti. La classificazione, riportata nella Deliberazione di Giunta regionale n. 881 dello scorso 19 dicembre, si basa sui risultati delle ultime quattro stagioni di monitoraggio. In base a questa classificazione, il 97% delle acque monitorate risulta dunque idoneo alla balneazione (l’88% è classificato come “eccellente”). Tuttavia anche questi tratti costieri restano sotto esame da parte dell’Agenzia e potranno essere temporaneamente vietati alla balneazione, se nel corso della stagione balneare 2019 i parametri microbiologici previsti dalla normativa dovessero superare i limiti di legge. Dal monitoraggio sono esclusi circa 60 chilometri di litorale vietati in maniera permanente perché ospitano foci di fiumi e canali, porti, aree militari e aree protette.
I controlli di routine condotti da Arpac toccano almeno una volta al mese tutte le acque di balneazione incluse nel monitoraggio. A questi si aggiungono controlli nei cosiddetti “punti di studio”, controlli supplementari in caso di superamenti dei valori limite per i parametri microbiologici, e controlli di emergenza in caso di anomalie dell’ambiente marino-costiero (ad esempio quelle determinate da mucillagini, fioriture algali, meduse, rifiuti in sospensione). In totale, i laboratori Arpac hanno prodotto, nel corso del 2018, circa 5200 determinazioni analitiche per i soli parametri microbiologici che determinano la balneabilità. Spetta ai sindaci adottare ed eventualmente revocare i divieti di balneazione, di norma sulla base dei dati forniti dall’Agenzia.
«Questo sistema di controlli», commenta il commissario dell’Arpa Campania, «del tutto conforme alla normativa vigente, di derivazione comunitaria, rende la nostra regione un esempio positivo di monitoraggio e valorizzazione dell’ambiente marino-costiero. I controlli sono ormai una realtà consolidata da molti anni, ora la priorità è informare in maniera efficace cittadini e turisti sempre più attenti alla salubrità delle risorse marine».