Avella è avvolta da un velo di tristezza e commozione per la scomparsa di Antonio Fusco, affettuosamente soprannominato Silof, un’icona del calcio locale e della comunità avellinese. Silof ci ha lasciato prematuramente lasciando un vuoto profondo nei cuori di chi lo conosceva e amava.
Il ricordo di Antonio Fusco risale alla fine degli anni ’70, quando egli calcava i campi da gioco come calciatore dilettante. La sua militanza nella mitica AP Avella, durante un’epoca in cui il vecchio stadio di Avella in località San Nazzaro era il cuore pulsante del calcio locale, lo ha reso una figura amatissima nella comunità.
Silof, soprannominato in modo affettuoso per la sua somiglianza con un calciatore tedesco del passato, era non solo un calciatore appassionato ma anche un instancabile giocatore di calcetto, partecipando a numerose edizioni del torneo “Felice Pecchia” organizzato ad Avella negli anni ’80, per poi esserne organizzatore e anche arbitro. La sua dedizione per il calcio era evidente, e la sua presenza in campo irradiava passione e determinazione.
Tifoso sfegatato della Juventus, Silof era noto per le accese discussioni calcistiche con gli amici napoletani. Il suo spirito competitivo e la sua allegria contagiosa lo facevano amare da tutti, anche quando la rivalità sportiva accendeva le passioni.
La sua voce risuonava anche su Radio Avella, dove nel 1977 divenne uno dei protagonisti dell’emittente durante l’era delle radio libere. La sua presenza carismatica e il suo amore per la comunicazione lo rendevano un volto noto e apprezzato all’interno della comunità locale.
Ma Silof non era solo un uomo del calcio e dei media. La sua vita da sindacalista nelle Ferrovie gli permise di svolgere un ruolo significativo nell’inserimento professionale di molti giovani della zona. La sua dedizione al sindacato e il suo impegno nella crescita della comunità erano testimoniati dalla sua generosità e spirito altruista.
Purtroppo, negli ultimi tempi, la salute ha giocato un brutto scherzo ad Antonio Fusco. La notizia della sua dipartita ha colpito gli amici, la comunità e tutti coloro che hanno avuto il privilegio di condividere momenti indimenticabili con lui.
Comunicava molto sui social è questo è stato il suo ultimo post: “Io penso che a ogni esagerazione di qualcuno, a ogni urlo senza senso. L’esasperazione dei toni mi fa sentire ancora più profondamente il vuoto della perdita. delle persone dotate di cervello mi manca nel caos delle parole inutili, dei valori assurdi, dei protesti per dire IO SONO VIVO in questo frastuono di cose vecchie col vestito nuovo, come canta Guccini. Mi manca tanto il suo silenzio”.
Oggi, Avella piange la perdita di un grande uomo, di un amico leale, di un’icona sportiva e comunitaria. La sua gentilezza, il suo impegno sociale e la sua passione per la vita rimarranno nei ricordi di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino. La comunità avellana, unita nel dolore, saluta Silof con gratitudine per aver arricchito le loro vite con il suo spirito caloroso e il suo contributo indelebile.