
Suor Paola, al secolo Rita D’Auria, è venuta a mancare ieri, 1 aprile, all’età di 77 anni, dopo una lunga malattia. La sua morte ha lasciato un vuoto non solo nel mondo religioso e sociale, ma anche nel cuore dei tifosi della Lazio, di cui era una sostenitrice accanita. La sua figura era infatti indissolubilmente legata sia alla sua fede che alla passione per il calcio, con un’affinità particolare per la squadra biancoceleste.
Suor Paola è diventata un volto noto al grande pubblico grazie alla sua partecipazione a Quelli che il calcio, il programma di Rai 2 che, dal 1993 al 2005, l’ha vista protagonista in qualità di ospite fissa, soprattutto negli anni d’oro della trasmissione. La sua personalità vivace, affettuosa e spesso ironica, la rese amata dal pubblico. Ma Suor Paola non era solo una presenza televisiva. Con il suo impegno incessante verso i più deboli, i giovani, i detenuti e le vittime di violenza e povertà, ha dimostrato una dedizione che andava oltre la scena televisiva.
Nata a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, aveva scelto di trasferirsi a Roma da giovane per seguire la sua vocazione religiosa. Nel corso della sua vita, ha fondato l’associazione So.Spe (Solidarietà e Speranza), impegnata in numerose iniziative benefiche. La sua opera di supporto sociale è stata fondamentale per molte persone in difficoltà, ma Suor Paola era anche conosciuta per le storie che raccontava sulla Lazio e sul suo rapporto con i calciatori, una passione che l’ha resa una figura unica nel suo genere.
La notizia della sua morte è arrivata in un momento particolarmente significativo, durante una serata per Long John a Roma. La Lazio, squadra che tanto amava, le ha reso omaggio con un messaggio su X: “Per sempre con noi. Ciao, Suor Paola”.
Suor Paola si è spenta nel convento delle Suore Scolastiche Francescane di Cristo Re, ma il suo lascito di amore, solidarietà e passione per la vita continuerà a vivere nei cuori di chi l’ha conosciuta e apprezzata.