“Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi”. È quanto annunciato al termine del Consiglio dei Ministri di ieri tra le norme del disegno di legge relativo al Bilancio di previsione dello Stato per il 2019. “Sarò franco con voi. Non mi risulta” è però il primo commento di Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione e dell’Università, che riduce il tutto ad auspicio.
I ministri Bussetti (Istruzione, Università e Ricerca) e Grillo (Salute) in una nota chiariscono di aver chiesto, in sede di Consiglio dei ministri, di “aumentare sia gli accessi sia i contratti delle borse di studio per Medicina. È un auspicio condiviso da tutte le forze di maggioranza che il Governo intende onorare. Si tratta chiaramente di un percorso da iniziare già quest’anno per gradi. Per assicurare l’aumento dei posti disponibili e avviare un percorso condiviso, a breve sarà convocata una prima riunione con tutti i soggetti interessati a cominciare dalla Crui”
“Decisione folle” commenta in un tweet il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi, il primo annuncio dell’abolizione del numero chiuso. Per l’anno accademico 2018-2019 sono stati oltre 67 mila i partecipanti a test per accedere a medicina nelle università italiane dove erano a disposizione solo 9 mila posti.
Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari dice che “il governo continua a parlare per slogan e a fare una continua campagna elettorale anche sulle manovre della legge di bilancio. Si parla di eliminazione del numero chiuso a Medicina: bene l’intenzione, sosteniamo da anni che l’attuale sistema di accesso vada superato. Ma non si dice in quale modo, non si fa un minimo accenno alla copertura economica e agli investimenti che si devono fare per attuare una simile manovra da subito”.