Due giorni di approfondimenti per accendere i riflettori sull’agricoltura delle isole del golfo di Napoli e sul rapporto virtuoso con il turismo. Si è conclusa con successo la kermesse “Ischia, l’isola del ben’essere”, organizzata dal Comune di Ischia e da Coldiretti Campania. L’iniziativa si è aperta giove dì con il taglio del nastro del mercato di Campagna Amica ad Ischia Ponte, che si ripeterà nello stesso giorno della settimana fino ad ottobre nel piazzale delle alghe, con alle spalle la mole del Castello Aragonese.
Sotto i gazebo gialli gli agricoltori dell’isola insieme ai colleghi della terraferma, in rappresentanza delle eccellenze campane. Nel pomeriggio di giovedì spazio al confronto sugli “Stati generali dell’agricoltura nelle isole dell’arcipelago campano”, con la partecipazione del sindaco Enzo Ferrandino, del direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda, del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e del sindaco di Cetara Fortunato Della Monica, in rappresentanza del Gal Terra Protetta. Ad ospitare il dibattito lo scenario incomparabile della Torre Guevara (detta anche di Michelangelo o di Sant’Anna), casa-fortezza del XV secolo, posta di fronte al Castello Aragonese con vista su Procida, golfo di Napoli, Vesuvio, penisola Sorrentina e Capri.
Il venerdì si è aperto con l’orto didattico nel giardino della Torre rinascimentale, che ha visto la partecipazione degli alunni della Scuola Primaria, guidati dai giovani di Coldiretti Ischia e dagli studenti dell’Istituto superiore “Telese”, indirizzi alberghiero e agrario. Proprio quest’ultimo rischia di scomparire per il crollo delle iscrizioni, ragion per cui il direttore Loffreda ha lanciato la disponibilità di Coldiretti a finanziare due borse di studio. In contemporanea si è tenuto il convegno che ha annunciato l’imminente iscrizione del fagiolo zampognaro di Ischia nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), detti anche “bandiere del gusto”. Dopo tanti anni arriva sull’isola il secondo riconoscimento, insieme al coniglio di fossa, grazie alla collaborazione tra Comune di Ischia e Coldiretti che ne hanno curato l’istanza presso la Regione Campania. A dare supporto scientifico al valore nutrizionale del fagiolo ischitano gli interventi di Silvia D’Ambra, fiduciario Slow Food Ischia e Procida, del professor Antonio Giordano, oncologo e direttore dello Sbarro Institute S.H.R.O di Philadelphia, del professor Rocco De Prisco e della professoressa Barbara Nicolaus del CNR, e di Franco Mattera, storico agronomo ischitano. A margine del convegno la consegna delle casacche ai primi due agrichef Campagna Amica dell’isola, Ciro Di Meglio (agriturismo Giasole di Barano d’Ischia) e Francesca Novelli (agriturismo Il Giardino Mediterraneo di Ischia), insieme al riconoscimento speciale “Loro di Ischia” per il biancolella Vigna del Lume 2017 delle cantine Antonio Mazzella, incoronato al Vinitaly come miglior bianco d’Italia.
A chiudere la due giorni il workshop “Ben’essere a km zero”, preceduto dalla presentazione del libro “Il Gran Food” di Elisabetta Donadono. Alla tavola rotonda, coordinata dal giornalista Pasquale Raicaldo, ha relazionato il professor Gionata De Vico, docente al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e direttore scientifico del COTELI (consorzio di tutela dell’elicicoltura italiana), sul tema “Allevare lumache: cibo e cosmesi in poco spazio”. A seguire gli interventi di Antonio Fimiani, direttore sanitario delle Terme d’Ischia, e di Alfonso Pecoraro Scanio, coordinatore scientifico della fondazione Campagna Amica. I saluti conclusivi sono stati affidati al presidente di Coldiretti Ischia Roberto Mattera, al delegato di Coldiretti Giovani Impresa Napoli Domenico Sabatino e all’assessore Annamaria Chiariello.
“La storia millenaria dell’isola parte proprio dall’agricoltura – ha dichiarato il sindaco Enzo Ferrandino – attività principale prima dell’avvento del turismo. Un’agricoltura eroica come quella dei nostri viticoltori che, in passato, hanno coltivato i pendii scoscesi di una terra complessa per la sua geologia e di quelli che, negli ultimi tempi, hanno attuato coraggiosi tentativi di recupero dell’identità agricola. Fondamentale oggi, per il nostro territorio, riscoprire il valore della terra e dei nostri prodotti e farli conoscere al mondo”.
“La nostra proposta – ha sottolineato il direttore Loffreda – è aprire un confronto concreto sul futuro dell’agricoltura nell’isola d’Ischia e nelle isole del Golfo. Senza uno sforzo congiunto e sinergico della pubblica amministrazione, delle associazioni di categoria e della scuola rischiamo di veder scomparire una tradizione millenaria, che è presidio del territorio, difesa della biodiversità, economia e cultura. Non servono grandi proclami ma tanto buon senso, avendo cura di un’agricoltura che in spazi ristretti sagenerare sapori unici al mondo e può esaltare multifunzionalità e filiera corta”.