Morì per choc acuto emorragico. Ha preso il via presso il tribunale di Avellino la prima udienza istruttoria per tre medici accusati di cooperazione in omicidio colposo che nel 2008 prestavano servizio presso la Clinica Montevergine.
I fatti risalgono al 18 giugno del 2008, quando, secondo l’accusa, alla donna ricoverata in Terapia Intensiva al momento dell’installazione di un catetere, invece che in una vena fu piazzato in un’altra. Da qui sarebbe scattata l’emorragia. Per la difesa, rappresentata dal penalista Olindo Preziosi non esisterebbe il nesso di casualità tra le due circostanze. Questione che dovrà comunque essere sciolta davanti al giudice monocratico di Avellino. I familiari della donna, De Roma Pasqualina, ottantenne originaria di Torre Le Nocelle, avevano così sporto querela nei confronti dei tre professionisti. Si tratta di medici intensivisti e emodinamisti della clinica dell’hinterland avellinese. Da qui l’inchiesta, scaturita nel sequestro della cartella clinica ed in una serie di attività per cui la Procura aveva concluso per il processo. La famiglia della vittima, si è costituita parte civile. Prossima udienza fissata per il 10 ottobre 2014.