Ha preso il via a Roma, presentato in primis al mitico cinema – teatro Adriano, il film prodotto da Silvestro Marino, con la regia cinematografica di Angelo Antonucci “Con tutto l’Amore che ho”. Una prima che ha colto l’occasione per registrare il grande interesse che esiste nel popolo italiano per un problema del quale purtroppo tutt’oggi vediamo ancora, e direi ancor più, verificarsi una grande escalation che non riesce ad essere repressa anche nelle conseguenze iniziali che molte volte, vuoi anche per una mancata denuncia alle forze dell’ordine, vuoi per altre circostanze, trova l’evoluzione finale in tragiche conclusioni. Vedere la sala 7 del cinema capitolino gremita di gente all’inverosimile (tutti i 255 posti occupati ed in più due file di spettatori sul lato destro, su quello sinistro e sul fondo in piedi per oltre 90 minuti), ha rappresentato certo un gran successo per il tema scelto da Antonucci, che con il cast di personaggi che hanno interpretato questo lavoro, ha vissuto un incontro con il suo pubblico presentando dapprima il gruppo di attori e augurando poi loro una buona visione. La stessa attenzione al film si è ripetuta in casa del produttore Marino che al Duel Village di Caserta nella serata successiva, alla presentazione nella Capitale d’Italia, ha raccolto nella sala 6, dapprima i partecipanti al convegno sui temi sviluppati dal film, per poi passare al brindisi augurale della programmazione di repliche in ben cinquanta sale. ‘La violenza nelle relazioni affettive: le strategie di cambiamento e la costruzione di politiche integrate’, è il titolo del convegno che su iniziativa – promossa dall’associazione di promozione sociale “Il sole sempre” – ha voluto affrontare due temi molto attuali quali quelli del femminicidio e della violenza sulle donne. Alla tavola rotonda, moderata dalla Dott.ssa Francesca Nardi Direttore di Tv Luna, hanno preso parte l’Assessore regionale alle Pari opportunità, Dott.ssa Chiara Marciani, il consigliere regionale Luigi Bosco, la Prof.ssa Annamaria Rufino, Ordinaria in Sociologia presso l’Università Federico II di Napoli, la Dott.ssa Maria Lurini, sociologa del Sert di Maddaloni, la Dott.ssa Anna Falco psicologa , l’avvocato Giuseppe Maccauro, la Prof.ssa Adele Vairo Dirigente del Liceo Manzoni di Caserta, il Dottor Silvestro Marino, produttore del film ‘Con tutto l’Amore che ho’. Tra il termine del convegno – dibattito e l’inizio della prima a Caserta di Con tutto l’Amore che ho, Marino da dato modo ai tanti ospiti e personaggi intervenuti di festeggiare con lui Antonucci e l’attore Vincenzo Soriano, nel film interprete del commissario di polizia, la partenza dell’avventura programmatica per un successo di presenze di spettatori nelle sale dei cinema italiani e dopo il tradizionale taglio della torta, hanno tutti brindato al grido di Ad maiora. La pellicola vanta un cast d’eccezione in cui spiccano i nomi di Cristel Carrisi, Barbara De Rossi, Sandra Milo, Patrizio Rispo, Vincenzo Soriano, Biagio D’Anelli, Fabio Ferrante, Massimo Dau e tanti altri. Si tratta di una storia incentrata sul tema dello stalking e tratta da un episodio di cronaca dei nostri giorni. La protagonista (Cristel Carrisi) dovrà infatti difendersi dagli attacchi sempre più violenti del suo ex fidanzato, rischiando persino la propria vita. Interessante e stimolante ad un interesse, che sempre maggiore dovrebbe esserci nel riferire ai tutori dell’Ordine episodi iniziali, anche di iniziali continue molestie, riferiti ovviamente sia a uomini che donne, che portano poi evoluzioni che potrebbero essere evitate, è in questo film, l’interpretazione di Soriano nella parte del commisario di polizia, ruolo che forse più di altri, questo attore ha già brillantemente assolto in altri film di successo. Il regista-interprete Angelo Antonucci ha dichiarato: “Con questo film ho voluto raccontare un amore malato, che più che amore è una condizione ossessiva, morbosa che lascia senza respiro. Lo stalking ho voluto fotografarlo non tanto da un punto di vista della violenza fisica, seppur presente, ma di quella psicologica. Ho voluto scrivere un film al femminile cercando di trovare tutte le corde emotive e di sensibilità che una donna può avere nell’affrontare un problema così complesso come quello dello stalking, dove spesso, le istituzioni non trovano le risposte pronte che ci vorrebbero e le storie finiscono in tragedia”.
Giuseppe De Girolamo