“Ai danni dell’alluvione si rischia di aggiungere danni ulteriori per i prossimi raccolti, se non si interviene rapidamente”. Gennarino Masiello, vicepresidente confederale di Coldiretti, lancia un appello alle Istituzioni affinché si metta ordine e chiarezza negli interventi necessari in Campania ed in particolare in provincia di Benevento.
Con la nuova perturbazione è tornata la paura nelle aziende allagate dove si scontano ancora gli effetti dell’alluvione ed è in corso il monitoraggio dei gravi danni che hanno colpito città e campagne, travolgendo vigneti Doc e ortaggi ma anche strutture di trasformazione destinate al deposito di sementi e alla produzione alimentare. Coldiretti Campania stima in diverse migliaia le aziende agricole danneggiate.
“Siamo molto preoccupati – sostiene Masiello – per l’incertezza che si percepisce nell’affrontare i gravi danni dovuti alle esondazioni dei fiumi e al dissesto idrogeologico. Le misure annunciate finora non si sono tradotte in un percorso immediato e comprensibile, a partire dalla soluzione scelta per affrontare il fenomeno e per inquadrare immediatamente una scala di priorità nonché le risorse da per il riavvio delle attività. Anzitutto va detto che il mondo agricolo, nonostante la tragedia che si sta vivendo in queste ore, sta facendo la sua parte offrendo un aiuto concreto alla rimozione di fango e detriti lungo le strade. Oltre ad una solidarietà che arriva dai volontari e da altre imprese verso chi è in difficoltà. Il rischio che sta emergendo è che al danno già arrecato dalla furia dell’acqua si aggiunga un danno ulteriore alle aziende che non potranno seminare. Si rischia di far saltare su migliaia di ettari il raccolto del prossimo anno.
È un quadro estremamente preoccupante – sottolinea Masiello – sul quale faremo la nostra parte in termini propositivi, ma su cui è necessario che le Istituzioni diano un segnale all’altezza della situazione. È necessario rimettere in piedi le imprese colpite con interventi immediati di sostegno. I terreni sono in condizioni tali da impedire la preparazione dei nuovi raccolti e in altri casi le piantagioni sono state spazzate via, come i vigneti. Occorre un intervento straordinario in una condizione straordinaria. Non si può coltivare sulle pietre. Ripristinare le attività produttive va di pari passo al ripristino della vivibilità nei luoghi colpiti dall’alluvione. Agricoltori e cittadini stanno già collaborando in questo senso, nella consapevolezza di salvare il bene comune.
Le Istituzioni diano un segnale altrettanto forte. Coldiretti Campania è pronta a fare la sua parte, indicando strade utili per fronteggiare il fenomeno, ma ad oggi ancora non si è ancora insediato un tavolo per affrontare l’emergenza, fatto di Istituzioni e rappresentanze, che sia utile per ridurre la confusione e remare tutti nello stesso verso”.