16 aprile, giovedì Santa Bernardetta di Lourdes, protettrice degli ammalati
L’apparizione dei morti
Nella credenza irpina c’è la memoria diffusa del ritorno annuale dei morti sulla terra, anche per scontare parte dei loro peccati in questo mondo. Secondo alcuni informatori essi non sempre si mostrano nelle fattezze “umane”: c’è chi appare di notte con l’aspetto di un cane, chi di un coniglio oppure di una falena…
Invece, il loro ritorno in forma umana avviene in un tempo preciso compreso tra la notte del due novembre e Carnevale, quando vanno via le ultime anime dei defunti.
Questo breve racconto che segue è di un pastore che per anni ha viaggiato a piedi di notte per motivi di lavoro e non ha mai incontrato fantasmi e diavoli
Una notte, erano le due o le tre, di colpo si udirono dei rumori in tutta la casa. Poi un frastuono più forte giunse dalla cucina, sembrava il terremoto. Mi alzai, scesi le scale e trovai la porta che immetteva in cucina. Quella porta non ero mai stata capace di chiuderla prima. Dalla cucina intanto provenivano ancora rumori, come se qualcuno spostasse sedie e tavoli e gettasse con forza gli oggetti in terra. Sono risalito in camera e mi sono affacciato al balcone. Ho chiamato il vicino di casa e gli ho lanciato la chiave di casa. Quando mi ha aperto, siamo entrati in cucina insieme. Mobili e oggetti facevano un solo mucchio al centro della stanza. Il mio vicino, con una flebile voce, mi rivelò che tempo prima in quella stanza era morto un ragazzino di circa dodici anni: alla chiusura della scuola questo ragazzino aveva portato la pagella al padre che lavorava nei campi. Il padre vide tutti voti scadenti e gli disse- Perché non vai a casa e ti impicchi? –
Il figlio si riprese la pagella e si diresse a casa, prese una fune e la avvolse attorno alla trave e si impiccò…