a cura di Grazia Russo
12 maggio, martedì Santi Nereo e Achilleo, martiri
Proverbio: Quando il gallo canta sul far della sera o viene brutto tempo o un forestiero
Figure fantastiche (parte prima)
In ogni angolo della provincia il popolo irpino ha dato vita a numerosi esseri fantastici: lupi mannari, janàre, monacelli, orchi … Le storie di questi personaggi alludono all’atavico epagano timore per le forze della natura, alla paura della morte o al timore di restare vittima di oscure forze demoniache.
A Savignano lo Sdrago era uno spirito dei venti: veniva così chiamato un uomo che aveva poteri malefici, una sorta di janàra al maschile, capace di volare tra le nuvole e di guidare il temporale a suo piacimento. Possedeva, infatti, il potere di controllare la burrasca e di dirigerla sui campi dei suoi nemici, arrecando danni ovunque arrivasse. Se si guardava bene tra le nuvole dense, si poteva scorgere il suo corpo. Allora c’era chi gli tirava addosso le fucilate, se veniva colpito, non moriva, però, prometteva di non far cedere più la grandine sul suo campo se non avesse rivelato agli altri la sua identità.