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a cura di Grazia Russo.
Martedì 28 gennaio si festeggia San Tommaso d’Aquino protettore degli scolari, studenti.
Il martedì e il venerdì erano giorni non propizi alla partenza, al matrimonio e all’inizio di qualsiasi attività: Re venerdì e re marte non si sposa e non si parte né si dà principio a arte. (Antoniello, Torella dei Lombardi).
La scuola di ieri
Sebbene l’obbligo scolastico fino alla licenza elementare fosse stato sancito nel 1877, scarsa, purtroppo, era la frequenza dei ragazzi in paese, e ancora di più nelle contrade.
I bambini, frequentavano solo pochi anni della scuola primaria, giusto il tempo di imparare a mettere la firma, a saper leggere a stento e apprendere i calcoli più elementari.
Con l’assunzione delle prime responsabilità il piccolo veniva strappato dal mondo della fantasia e scaraventato di colpo in quello degli adulti, del lavoro…
Quelli che andavano a scuola, erano costretti ad alzarsi alle prime ore del giorno e condurre capre o maiali sui pascoli; ritornavano in tempo per recarsi a scuola alle otto e al termine delle lezioni, di nuovo sui pascoli fino al calar del sole.
I maestri erano di solito burberi e severi, e ricorrevano spesso a metodi autoritari e a punizioni corporali
Tuttavia i più fortunati erano i maschi.
A che serviva a una bambina o una ragazza imparare a leggere e a scrivere, se i suoi principali compiti, secondo la mentalità comune del tempo, erano quelli di lavorare nei campi e fare figli? (Irpinia Magica; Aniello Russo)