a cura di Grazia Russo
9 giugno, martedì Santa Efrem
La letteratura popolare ricorda la zingara come un personaggio ostile a Cristo.
Una testimone di Monteforte racconta, come, grazie a una zingara, riuscì a scoprire la causa del suo male e ad annullare una fattura di morte…
A 15 anni avevo un bel vestito a vita alta, indossato solo una volta, e poi riposto nell’armadio. Da qualche tempo stavo male. Un giorno incontrai una zingara che volle leggermi la mano.
Prese la mia mano e disse: “Tu hai un vestito a fiorellini e a vita alta, vero?”
“Sì, è vero! , risposi, l’ho deposto in una cassapanca per non rovinarlo”
“Allora, vai a casa, prendi il vestito e scuci la piega del fondo. Troverai un sacchettino, all’interno del quale, c’è un ciuffo di capelli, polvere di un osso macinato, tre chicchi di grano e due acini di incenso.
Prendi e brucia tutto, perché ti hanno fatto una fattura di morte ”
Lasciai la zingara e tornai a casa. Tirai fuori dalla cassapanca il vestito e scucii l’orlo.
Vi trovai tutto quello che mi aveva rivelato la zingara. Gettai, a malincuore, il sacchettino con tutto il contenuto e il vestito nel fuoco del camino, ma fui costretta se volevo vivere tranquilla.