a cura di Grazia Russo
Sabato 14 marzo, San Matilde, protettrice delle ricamatrici
La vita delle donne di ieri
Nel nostro mondo rurale c’era la divisone dei ruoli tra maschi e femmine. I lavori più complessi come zappare, trebbiare, caricarsi sulle spalle carichi pesanti oppure condurre il bestiame al pascolo sui monti e nella lunga transumanza erano tipicamente maschili. Mentre la donna era responsabile della casa, dei lavori domestici, allevare i figli, governare le galline o il maiale.
Lavori esclusivamente femminili erano la filatura della lana, i lavori di rammendo, di cucito e di ricamo.
In famiglia era solo il maschio ad indossare i pantaloni. Se un marito si interessava delle faccende della moglie o magari cullava il figlioletto e cambiava i pannolini, gli dicevano che si lasciava sopraffare dalla moglie: L’òmmunu nun s’adda fa’ mette la còppola ncapu ra la mugliera.
Il ruolo di una donna allora era relegato nella sfera privata, in casa, dove doveva concepire, partorire e lavorare fino alla morte.
A trent’anni, segnata da stenti e fatiche, era già stanca e vecchia.