a cura di Grazia Russo
1 maggio, venerdì San Giuseppe artigiano, protettore di carpentieri, falegnami, lavoratori,
Proverbio: Maggio asciutto grano per tutti, maggio bagnato molta paglia e poco grano
A Mirabella c’era questa credenza: chi oggi, appena uscito di casa, si imbatteva in una donna, nei mesi estivi avrebbe incontrato nei campi solo serpenti, se, invece, si imbatteva in un uomo, avrebbe incontrato solo rospi.
A Nusco, in questa giornata, si mangiava un pasto apotropaico, la ndurtàglia, una zuppa composta da fagioli, ceci, lenticchie, piselli, fave e chicchi di grano. Un tempo erano le famiglie benestanti a preparare la zuppa per donarla a tutta la comunità. Si credeva che mangiando questa zuppa ci si liberava dalle mosche e dai moscerini che imperversano nei mesi caldi e tormentano gli occhi.
A Bagnoli Irpino, la cottura dei legumi e dei cereali veniva fatta nella notte del 30 aprile, ma la mattina del primo maggio l’intruglio veniva distribuito nel quartiere. A chi non ne mangiava sarebbero spuntati i pidocchi sul volto in punto di morte.