Il Circolo Legambiente Avellino – Alveare, nato solo alcuni mesi fa, si fa sentire con vigore in vista dell’assemblea dei soci di Alto Calore, prevista nelle prossime ore. Il motivo? Esprimere un netto rifiuto nei confronti della privatizzazione dell’acqua, oggi gestita pubblicamente, e ribadire la necessità di una gestione oculata e responsabile dell’azienda idrica.
“Eravamo nati da pochi mesi quando l’8 ottobre 2021, durante l’assemblea dei soci dell’Alto Calore presso lo spiazzale di Hotel de la Ville, avevamo preso parte a un presidio contro la privatizzazione dell’acqua oggi pubblica,” esordisce il circolo.
Oggi, mentre i sindaci dei comuni che detengono le quote dell’azienda si riuniscono per scegliere il prossimo amministratore unico in sostituzione del dimissionario Michelangelo Ciarcia, Legambiente Avellino – Alveare ribadisce la sua posizione: “Sull’Alto Calore no a una privatizzazione e no al proseguimento di una gestione fallimentare.”
Il referendum del 2011, sottolinea il circolo, è un punto fermo che non può essere ignorato. La situazione attuale dell’Alto Calore, afferma, richiede una scelta responsabile, basata sulla programmazione e sulla visione a lungo termine.
L’appello di Legambiente Avellino è diretto ai sindaci irpini, chiamati a scegliere il nuovo amministratore unico: “Auspichiamo una figura tecnica, non politica, consapevole del funzionamento e della gestione di Alto Calore.”
Le prossime settimane saranno decisive per l’azienda irpina, soprattutto in vista dell’assemblea dei creditori. Legambiente Avellino sottolinea l’importanza di presentare un piano credibile e serio sul futuro dell’ente, che vada oltre la mera risoluzione delle problematiche economiche.
In conclusione, il circolo ambientalista mette in guardia contro decisioni affrettate e invita a una riflessione ponderata sull’importanza di preservare l’accesso all’acqua come un bene pubblico e fondamentale per il benessere di tutti.