di Gianni Amodeo
E’ un segnale di relativa novità – ma meglio tardi che mai- rispetto alle attese protrattesi a lungo e a quella ch’è la normale visione delle politiche del verde, con istanze che diventano sempre più urgenti e irrinunciabili da rendere concrete, a fronte della crisi climatica globale, nell’ambito dei più rilevanti scenari della transizione ecologica, ispirata dagli obiettivi del Piano nazionale di resilienza e ripresa, nel rapportarsi con le più articolate e incisive prospettive disegnate dalla Next Generation Eu. E’ un segnale interessante per il territorio, che coincide e si identifica con lo start d’innesco delle operazioni ricognitive dirette in campo, per realizzare il programma che contempla la formazione del Censimento dei Grandi patriarchi del Parco regionale del Partenio; un segnale, che,- seppure minimo nella portata, in ordine all’ancora tanto da fare in generale perché il Parco sia davvero quello che dovrebbe essere, inteso e praticato quale Agenda del verde, a presidio dell’ambiente e della vivibilità -, costituisce almeno un fattore di iniziale e proficua discontinuità, specie se commisurato ancora con il poco o il quasi– nulla realizzato fin dall’istituzione dell’ Ente-Parco nel primo decennio del 2000.
E’ un tassello, quello del Censimento che, una volta completato, potrebbe costituire il primo elemento di svolta positiva per programmare e attuare la migliore governance possibile e complessiva sia dell’ area–Parco, sia dei contesti comunali che direttamente o indirettamente vi afferiscono. Un percorso che impegna il Parco, che ha recepito e fatto suo il progetto–Censimento, elaborato e proposto dal dottor agronomo Ferdinando Zaccaria, del Comitato tecnico scientifico dell’Ente– Parco, per farsene garante nella realizzazione; un impegno che viene condiviso per valenza socio–istituzionale anche e soprattutto dalle amministrazioni comunali che al Parco del Partenio si rapportano, chiamate, a loro volta, a modulare e armonizzare gli indirizzi urbanistici e le scelte di governo dei territori, secondo le loro primarie competenze e funzioni di pianificazione. Si tratta del progetto, a cui, nella fase appena avviata, hanno dato la convinta e piena adesione 10 dei 23 Comuni, che compongono la mappa del Parco estesa circa 15 mila ettari di aree boschive, inglobando in parte territori delle Comunità montane Vallo di Lauro– Partenio, Serinese – Solofra, Taburno e Città metropolitana di Napoli per una popolazione residente pari a poco meno di 110 mila abitanti. E con i Comuni, destinatarie e coinvolte nel progetto sono le Comunità montane, ma in modo particolare le Scuole, che possono sperimentare al meglio le metodologie formative, incentrate sullo sviluppo delle life skills, promuovendo e facendo crescere nelle giovani generazioni la capacità d’interagire responsabilmente con ambiente, territorio e ogni specie vivente. E la metodologia delle life skills, per di più, che fa propri gli obiettivi dell’Organizzazione mondiale della sanità, in proiezione post- pandemia.
Nel prospetto del Censimento saranno inseriti- con dettagliate schede illustrative ed informative di natura tecnica e scientifica- gli alberi che sotto il profilo storico e paesaggistico testimoniano, con la loro presenza, gli episodi più significativi della vita del territorio; una ricognizione meticolosa ed analitica, funzionale alla loro tutela, da assicurare con la regolare e metodica manutenzione. Sono alberi – i Grandi patriarchi verdi, spesso secolari e plurisecolari- che al di là dell’intrinseco valore ecologico, estetico e culturale custodito nelle loro fibre, tronchi,rami e chiome, sono una importante componente della memoria collettiva delle comunità cittadine che si trasmette di generazione in generazione. E’ la visuale, quella della memoria collettiva, che rispecchia l’osservanza piena dell’impianto ispiratore dell’articolo 9 della Carta costituzionale, integrato lo scorso febbraio dalla corposa e considerevole modifica – approvata dalla Camera dei deputati in via definitiva l’ 8 febbraio scorso secondo le complesse procedure richieste- con l’importante configurazione del secondo comma, che Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni. E’ un richiamo tutt’altro che casuale, quello diretto verso le nuove generazioni, che non solo immette nell’ alveo costituzionale temi di largo interesse sociale e politico secondo lo spirito dei nostri giorni, ma si rapporta anche alle visioni della legislazione dell’ Unione europea profondamente innovativa nell’orientare le legislazioni dei 27 Stati nazionali che ne fanno parte.
Riprendendo il filo del Censimento avviato, c’è da evidenziare che il primo approccio di campo sperimentale ha interessato aree del Parco del Partenio afferenti ai territori di Mugnano del Cardinale, Quadrelle e Sirignano che propongono un patrimonio arboreo di sicuro interesse storico, naturalistico e paesaggistico. Nel contesto di Sirignano ammirevoli in assoluto, ancorché appartenenti a siti di proprietà privata, sono i Tre Castagni di magnifica imponenza e robusti tronchi, nelle immediate vicinanze con la sorgente della Bocca dell’Acqua; sono gli esemplari sopravvissuti di un filare che, nella memoria comune, era composto da Venti Castagni.
I Tre Castagni vivono la loro vita da oltre Tre secoli, taciturni e sicuri di sé nel loro habitat ….
Le foto raccontano le operazioni in corso nel primo campo sperimentale, con l’attiva presenza del coordinatore, il dottor Ferdinando Zaccaria, coadiuvato dal dottor Stefano Lanziello, anch’egli componente del Comitato scientifico dell’ Ente–Parco. E con loro sono in azione, altri esperti.