Una volta chi si recava a Bisaccia, nell’alta Irpinia, passando per la frazione Sferracavallo lato Baronia o venendo da Guardia Dei Lombardi, quando arrivava sul massiccio del Formicoso, si trovava davanti un panorama dove l’occhio spaziava fino alla Puglia e ai primi contrafforti della Basilicata.
Oggi, invece, transitando per il Formicoso, ci si trova immersi in una selva di torri con alla sommità tri-pale ad elica di ogni grandezza e dimensioni. Quindi addio all’ambiente e al panorama di una volta; inoltre, quando il vento è fortissimo, si sente un turbinio rumoroso continuo, che tiene lontano anche il passaggio delle diverse specie di uccelli migratori.
La trasformazione dell’ambiente è cosa avvenuta, e non si sa se ne è valsa la pena per gli abitanti del luogo. Tuttavia, a salvaguardia dei contadini, che lavorano la terra nei parchi eolici nonchè degli automobilisti che transitano nelle vicinanze di torri eoliche poste a lato delle strade, bisogna chiedersi se questi impianti sono costruiti in sicurezza da eventuali incidenti per rottura accidentale del rotore di sostegno delle pale ad elica.
Abbiamo preso ad esempio una torre tri-pale, sita sempre sul Formicoso, che dista dalla strada circa una settantina di passi, con pale di una dimensione di circa venti metri. Come si legge sulle riviste specializzate, esse hanno una velocità massima del vento detta “ velocità di sopravvivenza “ al di sopra della quale si ritiene che non possono operare in sicurezza. Sistemi di frenata e di blocco incorporati, però, impediscono alle stesse di ruotare a velocità maggiore, salvo probabili rotture.
Questi sistemi di sicurezza sono sempre meccanici e, come tutti hanno potuto constatare in questi primi mesi del 2019, anche in un’era che si basa sull’elettronica, sono avvenuti disastri inimmaginabili come la caduta di aerei di ultima generazione o l’avaria ai 4 motori di una nave da crociera a nord della Norvegia che, in pieno mare in tempesta, è andata alla deriva con 1300 passeggeri a bordo.
Perciò, quello della sicurezza dovrebbe far riflettere gli amministratori locali e tutte le autorità competenti, prima di fornire pareri favorevoli per l’installazione di parchi eolici, valutando accuratamente la fattibilità ambientale sulla base del “ safety first “, la sicurezza prima.
Pensate cosa succederà nel prossimo futuro all’ambiente, quando si produrranno impianti eolici da 4 rotori e 12 pale, già funzionanti in fase sperimentazione in Danimarca, per sostituire gli impianti attuali ritenuti ormai obsoleti .
Carmine Martino