Anche il Big Bang Irpinia, ha voluto fortemente essere presente a Villamaina al convegno promosso dal primo cittadino Stefania Di Cicilia e dall’Anci Campania, sul tema “Proposte di riorganizzazione della medicina territoriale“, animato dai riferimento istituzionali in materia, dall’on. Luigi Famiglietti e dal responsabile nazionale Sanità del Partito Democratico, on. Federico Gelli. Il tema, è uno di quelli fondamentali per le nostre aree interne che, dopo le varie azioni della Regione Campania, vivono una esasperazione quotidiana per la progressiva distanza dei cittadini dai servizi sanitari fondamentali. Distanza dovuta anche al “caos riformatore” del governo Caldoro di questi ultimi anni.
Nella classifica delle sanità regionali, stilata sull’analisi dei “Lea – livelli essenziali di assistenza sanitaria“, nelle posizioni basse restano le realtà del Sud, e la Campania non riesce a schiodarsi dall’ultima posizione. Unica regione rimasta sotto la soglia dei 130 punti, quella per cui si è considerati inadempienti. “Il convegno – come dichiarato da Luigi Famiglietti, – ha permesso di far incontrare sindaci, amministratori e medici sulla programmazione del servizio sanitario sul territorio. Un servizio però, per il quale è fondamentale il ruolo della Regione, alla quale spetta il diritto/dovere di realizzare una progettazione di qualità rispetto ai presidi sanitari, finalizzata a raggiungere continuità clinica, evitare sovraccarichi di lavoro negli ospedali e riuscire, finalmente, a ottimizzare l’erogazione dei servizi e l’utilizzo delle risorse. Sullo specifico, proprio l’on. Federico Gelli, ha annunciato il prossimo commissariamento della sanità campana. La causa va rilevata nei bassi livelli essenziali di assistenza ai pazienti. Gelli ha affermato che “il welfare e l’assistenza sociosanitaria del nostro Paese verranno profondamente riformate con l’abbandono della materia concorrente tra Stato e Regioni, con nuove modalità di relazioni tra i due livelli, sulle politiche sanitarie, sociali e sicurezza alimentare. In questo quadro – ha anticipato il responsabile Sanità del PD – la Regione Campania, non ha ancora terminato il “piano di rientro” che doveva attuare, e questo a causa degli squilibri economici che la Regione vive. Per questo, non sarà più permesso al presidente della Regione Campania di essere Commissario alla Sanità, come nel caso della Calabria, il Presidente del Consiglio Renzi sarà costretto a nominare un tecnico alla guida della sanità regionale della Campania.” Ancora una volta, quindi, l’inefficienza della Campania di Caldoro provoca interventi di emergenze dal governo centrale. “La Campania non riesce a garantire i “Lea” – ha continuato Famiglietti – per cui ben venga il commissariamento della Sanità regionale ad opera del Governo centrale, così come accaduto in Calabria; serve finalmente mettere al centro i cittadini. La sanità non può servire per alimentare clientele, ma deve essere in grado di soddisfare le giuste aspettative dei cittadini”.
In questo clima, però, proprio ieri, il governatore Caldoro ha dichiarato “via la politica dalla Sanità“, dimenticandosi che la Regione Campania, solo ora, a ridosso delle elezioni per il suo rinnovo, dopo anni di necessità pressante, si è premurata di procedere all’assunzione di 1.118 unità, per lo “sblocco dei “turn over”. Una scelta chiaramente elettorale che ha significato anni di disservizi per i cittadini ed enormi costi in termini di compensi “straordinari”. Sopratutto, mentre venivano pubblicate le tristi graduatorie dei nostri minimi livelli assistenziali, Il governatore Caldoro inaugurava un nuovo ospedale, che purtroppo per noi, non solo viene realizzato a Napoli, mentre quelli delle aree interne chiudono, ma in più, come denunciato da Vincenzo De Luca, a dispetto delle magnificenze annunciate dal sito regionale, sarà “un ospedale che, però, rimane chiuso. Ennesima truffa mediatica della Regione Campania sulla Sanità». Per tutto questo, invece della solita, stucchevole, demagogica, populista condanna della politica, il Big Bang Irpinia, considera sia più corretto agire perché i politicanti, restino fuori, anche dalla sanità.