Alfonso Maria Fusco, il sacerdote di Angri, che Papa Francesco canonizzerà questa mattina, ha lasciato un segno indelebile nel mondo, complici le suore della congregazione di San Giovanni Battista, le Battistine da lui fondate, vivono e lavorano.
Nacque ad Angri, in provincia di Salerno, da Aniello Fusco e Giuseppina Schiavone, primogenito di cinque figli. Gli fu dato il nome di Alfonso Maria de’ Liguori dai genitori per grazia ricevuta per la nascita del loro primo figlio.[1] Aveva un carattere mite ed era molto sensibile ai poveri e alla preghiera. Ricevette la Prima Comunione all’età di sette anni e, poco dopo, anche la Cresima. Manifestò ai genitori la sua vocazione all’età di undici anni. Il 5 novembre 1850 entrò nel seminario vescovile di Nocera dei Pagani.
Fin dagli anni del seminario, ispirato pare in sogno da Gesù[2], desiderava fondare sia un convento per le suore sia un orfanotrofio maschile e femminile per accudire i giovani. Grazie all’incontro con la nobildonna Maddalena Caputo, una giovane di Angri che aspirava alla vita religiosa, il 26 settembre 1878 fondò l’«Ordine delle Suore Battistine del Nazareno», che in seguito avrebbe preso il nome di Suore di San Giovanni Battista. Il 2 agosto del 1888 l’istituto venne approvato dal vescovo di Nocera Luigi del Forno, e Maddalena Caputo ne fu la prima superiora. Il 29 settembre 1889 don Alfonso fondò l’istituto educativo denominato «Opera degli Artigianelli».
Morì ad Angri il 6 febbraio 1910 per morte naturale.