Sintomi e cura dell’infezione parassitaria anisakidosi correlata al consumo di pesce crudo del sushi e non solo
Mangiare pesce crudo non è mai stato così di moda nel nostro paese.
Il sushi, in particolare, è ormai un piatto comune grazie alla formula “All You Can Eat” che offre la possibilità di mangiare ciò che si vuole ad un prezzo prefissato.
Ma proprio il sushi è finito nell’occhio del ciclone per il rischio anisakidosi, un’infezione di tipo parassitario legata al consumo di pesce crudo.
Essendo i mammiferi marini gli ospiti ”definitivi” del parassita Anisakis, negli uomini i vermi sono destinati alla morte, anche se i problemi alla salute, provocati dal parassita, possono essere davvero tanti.
Le tre categorie di parassita, Anisakis simplex simplex, Anisakis pegreffi e Anisakis simplex C si trovano nell’apparato gastro intestinale fino a quando esso è in vita, poi cominciano a spostarsi nei muscoli.
Ma quali sono i sintomi di anisakidosi? Nella maggior parte dei casi il parassita scompare nel giro di due giorni grazie alle feci o al vomito.
Per questo motivo la nausea è una delle principali manifestazioni del problema.
Può accadere, inoltre, che si avverta anche un prurito nella gola, sintomo che il parassita si sia annidato proprio in quell’area.
In questo caso il corpo potrebbe espellerlo con la tosse.
Nel caso in cui l’anisakis sia nascosto nel tratto digerente, si avvertiranno dei dolori addominali, oltre alla nausea, la diarrea con perdite di sangue, la febbre, l’orticaria fino a forme di reazioni allergiche.
L’eliminazione del parassita avviene, nella stragrande maggioranza dei casi, in maniera del tutto naturale.