L’Associazione Nazionale Magistrati non solo ha apertamente dichiarato il suo appoggio alle rivendicazioni dei lavoratori giudiziari quanto si è reso promotore di iniziative, encomiabili e senza precedenti, invitando le OO.SS. al confronto.
Secondo ANM l’intervento è improcrastinabile è necessario un bando straordinario del ministro della Giustizia per il reclutamento di personale amministrativo qualificato da destinare agli uffici giudiziari se si vuole scongiurare la paralisi dell’intero sistema giudiziario italiano, che sarà inevitabile senza le misure invocate.
Federazione INTESA FP, USB ed FLP hanno accettato il confronto con il presidente dell’ANM Piercamillo Davigo, che, invece, è stato rifiutato dalla CGIL, CISL, UIL e UNSA ed addirittura dagli stessi sbeffeggiato, strumentalizzato e negato a mezzo stampa il 14 ottobre.
“Abbiamo sempre accettato i confronti perché il Sindacato è, e deve restare, indipendente dalla politica deve mirare alla tutela dei lavoratori e non deve lasciarsi condizionare da logiche partitiche” dichiara Claudia Ratti, Segretario Generale di Federazione INTESA FP. I confronti con le Istituzioni sono sempre utili e produttivi se il fine ultimo non è quello di farsi pubblicità ma di ottenere dei miglioramenti per i lavoratori e per la stessa Amministrazione.
La Federazione INTESA FP aveva già scritto al Ministro Orlando che forse ha pensato di poter guarire i mali della giustizia con la mobilità del personale della Croce Rossa (medici, infermieri, barellieri, capitani, sottufficiali, cuochi …) che hanno professionalità certamente spendibili in altre Amministrazioni e che, dal canto loro, sono ampiamente insoddisfatti della nuova collocazione.
“Non servono numeri, occorre personale specializzato” dichiara Claudia Ratti, Segretario Generale della Federazione INTESA FP, Sindacato maggiormente rappresentativo nel Pubblico Impiego “il personale del Ministero della Giustizia aspetta da decenni una riqualificazione che non c’è, con questa operazione il Ministero della Giustizia ha messo a segno un altro colpo contro il personale giudiziario, sempre più sfiduciato ed arrabbiato”.
Nel frattempo da autorevoli fonti Ministeriali giunge la notizia dell’avvio di un tavolo per discutere del contratto integrativo, uno nuovo o una modifica del vecchio non è dato sapere, quel che è certo che il tempo passa inesorabile, il personale va in pensione, quel che resta è sempre più demoralizzato e la giustizia si conferma lenta.