Paolo Emanuele Borsellino nacque a Palermo, il 19 gennaio 1940. Nel 1963 divento’ il piu’ giovane magistrato italiano. Nel 1969 inizio’ la collaborazione con il capitano dei carabinieri Basile che fu ucciso nel 1980, da li’ la famiglia di Borsellino fu messa sotto scorta. Nel 1983 fu creato il”pool antimafia”, nel 1985 Borsellino, Falcone e le loro famiglie furono costrette a vivere nella foresteria del carcere dell’Asinara poiche’ i magistrati dovevono scrivere le ordinanze-sentenze di rinvio a giudizio per 476 imputati. Nel 1987 quando il Maxiprocesso stava per concludersi, la mancata nomina di Falcone a capo del pool, scateno’ le ire di Borsellino che si scaglio’ contro il CSM denunciando il pericolo di scioglimento del pool. Nel 1991 la Mafia gia’ progettava l’uccisione di Borsellino che era consapevole della sua condanna a morte. Nel maggio del 1992, l’allora presidente del MSI, Gianfranco Fini fece votare dai suoi Borsellino come presidente della Repubblica, ottenne 47 voti. Il 23 maggio 1992 mori’ nella strage di Capaci Falcone, la moglie e gli agenti della scorta. Il 19 luglio 1992, in via D’Amelio, una Fiat 126, imbottita di tritolo, salto’ in aria mentre Borsellino si apprestava a far visita alla madre, morirono cosi’ il giudice e la sua scorta ad eccezione di un agente che stava parcheggiando. I funerali che si tennero’ da li’ a qualche giorno, furono fatti in forma privata, pochi i politici presenti. La famiglia accuso’ lo Stato di non aver saputo proteggere il giudice. Sono passati 22 anni, ma ancora e’ vivo il ricordo di Paolo Borsellino, il giudice antimafia, noi lo vogliamo ricordare con una sua frase: “Chi ha paura muore ogni giorni, chi non ha paura muore una volta sola”. (L. Carullo)