“Una buona notizia per il comparto agricolo, per la coesione sociale e per un welfare inclusivo e solidale. In particolare per la Campania, che vive in bilico tra grandi opportunità da cogliere e sofferenze cronicizzate”. Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale, saluta così l’approvazione definitiva della legge sull’agricoltura sociale. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha annunciato il via libera, sottolineando il valore particolare che riveste nell’anno di Expo.
Le principali novità contenute nella legge – evidenzia Coldiretti Campania – sono l’inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale; prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l’uso di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura; prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l’ausilio di animali e la coltivazione delle piante; iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche.
“La Regione Campania – sottolinea il presidente Masiello – può cogliere questa straordinaria opportunità inserendo nella nuova programmazione dei Piani di Sviluppo Rurale specifiche misure per ampliare la multifunzionalità delle imprese agricole, nella direzione di un nuovo modello di agricoltura che Coldiretti Campania ha tracciato con convinzione nel suo documento programmatico consegnato alle forze politiche. L’agricoltura diventa sempre più il perno economico e sociale, e può giocare un ruolo insostituibile proprio nella nostra regione”.
Con la nuova legge le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l’assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale. I Comuni possono prevedere specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall’agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche. Gli enti pubblici territoriali possono prevedere criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell’ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli, così come concedere, a titolo gratuito, anche agli operatori dell’agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.