L’emergenza climatica è ormai sotto gli occhi di tutti e molte persone hanno già iniziato a modificare il loro stile di vita adottando comportamenti più sostenibili. Uno di questi riguarda l’abolizione del fast fashion: dare una seconda vita agli indumenti è un’abitudine che si sta facendo largo e le sartorie ne stanno traendo ampio giovamento.
Primi passi, tra competenze e burocrazia
Come tutte le attività che partono da zero, anche quella sartoriale richiede tempo e dedizione. Può rivelarsi molto utile seguire dei corsi di formazione, spesso erogati gratuitamente dalle regioni. Importante è valutare la tipologia di servizi offerti, cosa proporre ai clienti ed eventualmente in cosa specializzarsi. Acquisite le competenze, bisogna trovare un locale in un punto strategico per attrarre facilmente i clienti della zona. Un’attenta campagna di sponsorizzazione sarà fondamentale, poi, per invogliare anche le persone provenienti da altre zone della città a scegliere proprio la vostra attività. Per fare questo, potrete affidarvi ai social, ormai vettori della comunicazione, ma anche alle care vecchie locandine da appendere nei locali del circondario.
Attenzione alla burocrazia! Per intraprendere un’attività in proprio è assolutamente necessario aprire una partita IVA e registrarla all’Agenzia delle Entrate. Il titolare deve anche essere regolarmente iscritto all’INPS e procedere a mettere in regola il locale, la propria attività e i dipendenti. Il consiglio è quello di affidarvi a un commercialista di fiducia: vi affiancherà passo dopo passo anche nei momenti più delicati. Successivamente, l’attività dovrà essere registrata nel Comune di appartenenza tramite la SCIA, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Infine, il locale dovrà rispettare tutte le norme di sicurezza e di igiene richieste.
Come sistemare il locale
Dopo aver sbrigato le questioni burocratiche e aver trovato il locale, non resta che occuparsi della sua sistemazione. Sarà ovviamente necessario investire in apparecchiature di vario tipo, fra tutte spiccano le macchine da cucire elettriche. Tra l’utilizzo di questi macchinari e l’illuminazione, i costi potrebbero gravare sulla bolletta, per questo può tornare utile informarsi sul funzionamento di un contratto luce su Wekiwi, che tramite un approfondimento mette in mostra tutti gli aspetti più importanti da tenere in considerazione in questi momenti. Le macchine da cucito non sono infatti le uniche attrezzature da comprare e i costi, tra arredi e stoffe, potrebbero lievitare. A grandi linee, infatti, aprire questa attività costerà attorno ai 30-40 mila euro. Sistemata la parte più propriamente operativa, è il momento di pensare all’estetica: sarà infatti il biglietto da visita della sartoria e si troverà sotto agli occhi di tutti, passanti e potenziali clienti.
Puntate sui colori: pareti, mobili, accessori… tutto può essere in tinta con il colore dominante del locale, così da renderlo particolare e dall’atmosfera rilassante. Ovviamente sarebbe bene non ricorrere a tinte troppo accese, che potrebbero invece disturbare: l’ideale è servirsi di tonalità neutre e tendenti al freddo, che trasmettano tranquillità e pulizia. Per quanto riguarda gli indumenti che i clienti vi portano, è essenziale che questi trovino uno spazio: niente vestiti ammassati, ma largo uso di mobili, cassetti, stampelle, ganci ed etichette per segnare il nome del cliente con rispettivo recapito. Ordine e pulizia devono essere le due parole d’ordine. Una bella idea per decorare la sartoria, inoltre, è quella di mostrare parte dell’angolo del cucito. Non c’è niente di meglio di manichini e macchine da cucire per caratterizzare una sartoria e dare modo ai clienti di vedere le varie fasi di lavoro.