Si terrà nel pomeriggio alle ore 16,00 presso la Chiesa San Nicola da Tolentino la conferenza “Atripalda, tra preesistenze e trasformazioni” promosso dalla commissione cultura dell’ordine degli Architetti PPC di Avellino in collaborazione con il Comune di Atripalda. Interverranno Pierfrancesco Fiore, professore dell’Università di Salerno, sul tema – Recupero e riuso dei centri storici in Irpinia, Francesca Talevi, architetto-Phd, tratterà il tema – Possibili strategie di intervento per la città storica contemporanea, Martino Del Mastro, restauratore, parlerà della Chiesa collegiata di San Marciano vescovo in Taurasi. Modererà l’incontro l’architetto Alessandro Di Blasi.
«Il laboratorio ‘OLTRE’ – dichiara Eleonora Dionisio, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Avellino – nasce con l’obiettivo di sperimentare un modello di studio, conoscenza e promozione dell’architettura e del paesaggio in relazione alla città di Atripalda e al suo territorio. Con la Commissione Cultura dell’Ordine abbiamo lavorato e riflettuto in questi mesi sulle potenzialità del ricco patrimonio culturale che questo luogo – privilegiato per la presenza di tante testimonianze storiche e artistiche – può offrire ai residenti e a tutti coloro che sono interessati a scoprirlo. Ci aspettiamo che in futuro iniziative simili possano essere avviate anche in altri comuni della provincia, per rafforzarne il valore identitario e per contribuire con azioni concrete al rilancio socio-culturale di un territorio, quello irpino, che nonostante i numerosi progetti e le buone intenzioni resta ancora poco conosciuto e valorizzato».
“Oltre” è un’idea, un concetto, una filosofia di pensiero. – spiega il presidente Erminio Petecca –Guardare Oltre le cose, lo spazio, il paesaggio che ci circondano. Allenare l’occhio a percepire, distinguere e ammirare le cose interessanti che emergono in un contesto spesso degradato. Il consumismo sfrenato ci ha portato a confondere l’agiatezza come espressione di ricchezza, con il risultato che il benessere sociale e soprattutto economico l’abbiamo realizzato a discapito della sostenibilità ambientale. Di questo anche l’architetto è stato causa del proprio male. Siamo stati autori in positivo della creazione della bellezza dell’antico paesaggio antropizzato, dell’architettura come caratterizzazione culturale, politica e religiosa dei vari periodi storici. Allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che l’accelerazione di produzione di ricchezza e di beni di largo consumo, generata dal secondo dopoguerra ad oggi, ha portato alla lacerazione del rapporto di armonia che c’è stato in precedenza tra l’uomo e la natura, concordi che, se non ci sarà un’inversione di rotta, la lacerazione diventerà frattura insanabile. “Oltre” è soprattutto questo: guardiamo con attenzione il territorio della penisola, guardiamoci intorno nei nostri ambiti per capire gli errori commessi nel recente passato, chiediamoci perché per 2500 anni abbiamo costruito le città del ben-vivere, senza violentare la natura, mentre oggi non riusciamo neanche ad espandere le periferie che non siano un disastro di invivibilità. Perché tanto divario tra il nucleo originario della città e la sua espansione? Forse è il momento di darci un obbiettivo diverso e di rivedere le regole e la loro complicatezza, che hanno consentito questo. Poniamoci con atteggiamento laico di fronte alla complessità della questione: osserviamo, pensiamo e confrontiamoci, ci sarà una via d’uscita che ci faccia recuperare l’armonia perduta tra l’artificio e la natura, che è stata la più alta espressione della nostra identità storica? “Oltre” è l’evento che si colloca nell’ambito del “Festival Campania Architettura 2023 – Territori Plurali”, assume il carattere di un laboratorio itinerante coinvolgendo architetti, ricercatori e artisti che, per una settimana, cercheranno di esplorare e interpretare questo territorio.