Per l’ Italiano sette tracce tematiche per tre tipologie. La novità delle prove scritte miste, con Latino–Greco per i Licei classici e Fisica–Matematica per i Licei scientifici. La complessità e varietà pluridisciplinare del colloquio della prova orale, che contempla le conoscenze essenziali dei valori della Cittadinanza e della Costituzione in linea con le istanze promosse in questi anni dai Millennials con le iniziative connotate dal logo ”Parole di generazione”. Per la valutazione finale, confermato il voto in centesimi, con il tetto massimo di quaranta punti riconosciuto al curriculum scolastico. Per ogni prova scritta e per il colloquio orale il tetto massimo vale venti punti.
di Gianni Amodeo
Sono gli esami della Maturità, il cui impianto è basato sulla riforma della Buona scuola -varata dal governo Renzi– quelli che inizieranno mercoledì 19 giugno, coinvolgendo circa 482 mila giovani, chiamati a misurarsi con il primo, fondamentale banco di prova e verifica della formazione culturale acquisita, con cui proiettarsi fiduciosi di sé nelle dinamiche della società aperta. Che siano esami più agevoli o più impegnativi di quelli del passato recente, è difficile affermarlo, di certo costituiscono l’elemento che fa da sigillo e, al contempo, da cartina di tornasole delle idee–guida della riforma che si propone di conferire alla Scuola la centralità che le spetta per la formazione culturale e delle competenze delle giovani generazioni, rendendole attive protagoniste nella società tecnologica-che corre veloce sulla scia della rivoluzione digitale- arricchita dall’incontro delle culture e delle etnie senza frontiere.
Occhio alle linee generali degli esami della riforma, con non poche novità, tra cui solo due scritte e l’abolizione della terza prova, l’abborracciato ed insensato quizzone.
La prova d’Italiano, contempla, in totale, la proposta di sette percorsi tematici, con uno stimolante ventaglio di scelte, articolate nella tipologia delle due opzioni per l’analisi di testo su brani di prosa o di poesia di autori del periodo compreso dall’ Unità d’Italia ad oggi; nella tipologia di analisi e di produzione di un testo argomentativo con tre tracce da trattare in forma di saggio breve o articolo di giornale, attinenti l’ambito artistico, letterario, filosofico, storico, economico, sociale, tecnologico e scientifico. E, per finire, le due tracce per la tipologia di riflessione critica su tematiche di attualità e di ordine generale da sviluppare in forma argomentativa ed espositiva.
Per la seconda prova scritta, percorsi misti, con riferimento alle discipline caratterizzanti i corsi di studio. E cosi per i Licei classici, la prova verterà su Latino e Greco e per i Licei scientifici sulla combinazione Fisica–Matematica. In dettaglio, per i Licei classici figura la traduzione di un testo dal Latino e la comparazione con un testo in lingua greca con traduzione a fronte. Una stimolante comparazione tra le lingue-cardine della civiltà occidentale da proporre sul piano contenutistico, morfo-sintattico e stilistico nelle risposte da dare alle domande mirate sui brani proposti.
La prova orale, che presenta varie incognite, è incentrata sul colloquio pluridisciplinare ed ha la finalità di accertare il conseguimento cosiddetto Profilo educativo culturale e professionale, alla luce delle risposte date alle domande inserite in tre buste, che il candidato sorteggerà; domande che saranno formulate sulla base del documento dei Consigli di classe presentato entro il 15 maggio, contenente i percorsi di programma seguiti. L’introduzione al colloquio impegna i candidati a proporre una breve relazione o un elaborato multimediale sulle esperienze didattiche e formative compiute. L’altra novità, inserita nel colloquio, concerne i valori della Cittadinanza e della Costituzione, che non formano, però, una disciplina curriculare a sé stante ed inserita state nella programmazione generale della Scuola secondaria con ore di studio dedicate. Il documento dei Consigli di classe e le scelte della Commissione d’esame indicheranno le modalità e temi da trattare sul rapporto Cittadinanza–Costituzione. E’ il rapporto che identifica quello ch’è stato l’insegnamento curriculare di Educazione civica. Un rapporto che viene recuperato con la Buona scuola ed entra nel colloquio orale, grazie alle istanze avanzate dai giovani Millennials e alla mobilitazione che li ha impegnati- responsabilmente specie nei contesti del Centro e del Nord- con significative iniziative connotate dal logo “Parole di generazione”.
Il voto finale sarà espresso in centesimi. I crediti scolastici possono valere fino a 40 punti, dando adeguato riconoscimento, com’è giusto che sia, al curriculum personale dei candidati che denota la qualità e la continuità di profitto nell’apprendimento; ciascuna delle prove scritte e il colloquio orale valgono fino al massimo di venti punti. Le griglie di valutazione dovrebbero garantire condizioni di uniformità su scala nazionale. Un punto da sempre controverso sul versante della “generosità di elargizione” di alti punteggi finali che per consuetudine interesserebbe le Scuole del Sud. La “correzione” sulle griglie di valutazione sembra voler- e poter- neutralizzare il rischio del ripetersi della … mediatica controversia.