Francesco D’Amore: a soli 22 anni ed è già una personalità conosciuta nel mondo dell’arte. Prossimo alla laurea in Grafica per l’Illustrazione presso l’Accademia delle Belle Arti, si occupa prevalentemente di fumetto ed illustrazione, lavorando anche come scenografo ed incisore. Oltre che alle mostre accademiche, il suo obiettivo è settorializzare la produzione in ambito editoriale, con piccole pubblicazioni locali e concorsi. Vincitore da tre anni di fila del concorso “Imago” del Napoli Comicon, sta lavorando al suo primo libro illustrato, che sarà oggetto della sua tesi di laurea. “La mia partecipazione ad “Artisti in Vetrina” è stata piuttosto repentina. Stavo lavorando ad una commissione per il Comune di San Valentino Torio quando una mattina uno degli organizzatori mi aprì la possibilità di poter partecipare all’ iniziativa in questione. Ho apprezzato molto l’ idea di accostare il contesto urbano cittadino ad un evento di natura artistica: in questo modo chiunque, anche chi normalmente non ha mai avuto modo di osservare “prodotti artistici”, potrebbe ritrovarsi ad analizzare un dipinto cercando di capire quando lavoro può nascondersi dietro un soggetto, il perchè dei suoi colori, la scelta e la resa di un supporto piuttosto che un altro.”
L’opera esposta è stata “Il Colosso”, una reinterpretazione dell’originale “Colosso” di Goya, una delle “Pitture Nere” del grande artista. “Apprezzo e condivido particolarmente la dedizione all’ immaginario, alla suggestione e al sogno del maestro Goya: infatti è evidente la sua influenza anche in altri miei lavori. Ho deciso di ritrarre un Colosso robot in quanto ormai la fantascienza è un genere molto in voga ed apprezzato negli ultimi anni. Avendo un approccio illustrativo più che pittorico, ho deciso di utilizzare acquerelli e matite acquerellabili in maniera molto pastosa e densa per emulare (intuitivamente) la resa dell’ acrilico o dell’ olio. La mia non è una tela, bensì un foglio “Graphia” a base di cotone, di quelli impiegati nell’ incisone e quindi resistenti all’ acqua; tale scelta la motivo sempre evidenziando la mia formazione di illustratore e non di pittore, preferendo una superficie che tenda ad assorbire e sfumare il colore a base d’ acqua, facendo in modo che si filtrino l’ un l’ altro senza coprirsi. Sulla tela, invece, i colori si stendono intervenendo per velature.” Un artista a tutto tondo, che ispira il senso di infinito sulla superficie definita di un solo foglio. Auguriamo a Francesco un grande prosieguo della sua attività e uno splendido futuro. Per chi volesse contattare l’artista: Francesco D’Amore (facebook).