I 1000 precari della sanità’ attinti dalle graduatorie concorsuali vigenti e dagli avvisi pubblici In particolare infermieri e oss rischiano per il 31 marzo di essere mandati a casa. Nonostante nel mese di dicembre 2021 la Regione Campania abbia espresso parere favorevole alla proroga dei contratti stipulati per emergenza Covid fino al 31/12/2022 e tutte le varie aziende abbiano aderito, solo l’Asl Napoli 3 Sud ha prorogato fino al 31 marzo, in adesione alla logica nazionale di cessazione dello stato di emergenza. Questa vana e superficiale giustificazione, dettata invece dalla carenza di fondi per sostenere gli stipendi genera amarezza, malcontento.
Infatti il personale andrebbe sostenuto e mantenuto in servizio gratificando il loro operato affrontato nel periodo storico pandemico che h a avvolto l’intero paese.
L’emergenza sanitaria è nata proprio a causa di un”organizzazione sanitaria non pronta a gestire l’emergenza, i reparti erano in affanno e il personale non adeguato per numero.
Orbene, una cessazione dei contratti in servizio, significa non riconoscere l’operato svolto da coloro che si sono schierati in prima linea per gestire l’emergenza né aver appreso dal passato. Certamente, al verificarsi di un innalzamento dei casi di contagio o di una qualsiasi altra epidemia, il personale sarà nuovamente in affanno e gli operatori sanitari che intanto si erano formati, saranno stati licenziati per fare posto probabilmente a nuove risorse non formate, in spregio dei principi di efficienza efficacia ed economicità che dovrebbe caratterizzare una qualsiasi Pubblica Amministrazione.
OSS e infermieri dell’Asl Na 3 Sud, confidano che possano essere voci di corridoio e che non vi sia alcuna cessazione di contratto.