di Gerardo Petta –
La nuova legge di (In)stabilità è arrivata… e ora comincia il bello (si fa per dire).
In fin dei conti, cosa potevamo aspettarci da un premier, non eletto dai cittadini e in difficoltà di consenso? E allora eccolo, questo Giamburrasca della politica italiana, che per conquistare una parte dell’elettorato euroscettico ha iniziato a minacciare Bruxelles con un linguaggio non da esponente del centrosinistra, ma da rappresentante di una destra plutocratica, dichiarando che in casa nostra comandiamo adesso noi e che nessuno potrà suggerirci cosa fare o non fare.
Invece, sappiamo che già dal 2011, con le dimissione del governo Berlusconi, sotto la regia del precedente Presidente della Repubblica, siamo stati venduti alla Troika, cioè ai rappresentanti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale, che ci stanno imponendo le riforme da attuare nel nostro paese.
Ma ora, dato che la stima degli italiani nei suoi confronti è calata, ha deciso che, per recuperare consenso, è necessario abbassare le tasse ed eliminarne altre come IMU e TASI.
La comunità italiana che vive oltreconfine si chiede però cosa succederà sulle loro prime case. Sara estesa anche a loro l’esenzione sbandierata ai quattro venti da quel venditore di fumo del presidente del Consiglio Renzi? O ci prenderà ancora una volta per i fondelli?
Spero che questa volta qualcuno riesca a fargli capire che chi vive all’estero è un cittadino italiano a tutti gli effetti e fare una distinzione su questo punto è un gravissimo atto incostituzionale, oltre ad essere l’atto di chi ci considera solo delle mucche da mungere.
Non si possono dividere gli italiani in due categorie di persone!
Inoltre abbiamo appreso con stupore di una decurtazione dei finanziamenti di circa tre milioni di Euro a favore delle politiche rivolte ai cittadini italiani all’estero, cioè da Euro 11’919’796 nel 2015 a Euro 8’625’548 per il 2016.
Questo è pura follia! I suddetti tagli andranno a colpire soprattutto le Istituzioni scolastiche italiane all’estero, in primis i Corsi di lingua e cultura italiana.
Il governo Renzi con ciò dimostra una miopia totale, perché queste politiche contro la diffusione della lingua e cultura italiana produrranno solo conseguenze negative per l’Italia, soprattutto per quanto riguarda il ritorno economico.
Spero che Renzi e i suoi fedelissimi non vogliano tirarci un altro colpo basso… Ma con Renzi tutto è possibile: dalle marce indietro alle frenate del giorno dopo. D’altra parte, chi parla tanto, qualcosa di troppo o senza riflettere, ogni tanto, dovrà pure dirla.
La politica dovrebbe essere un servizio, quasi da paragonare a quello militare, senza fini di lucro e in questo senso ogni politico dovrebbe essere paragonato a un servitore dello Stato; la maggior parte dei nostri politici, invece, servono solo se stessi e i loro amici.
Guardate i nostri eletti all’estero, sono divisi su tutto, alcuni non si parlano nemmeno fra loro. Questa è la pessima immagine che danno. Costoro dovrebbero essere i nostri portavoce ?
In quasi 10 anni, da quando nel 2006 è nata la Circoscrizione estero, i suddetti parlamentari hanno prodotto una legge sola: la legge Fedi.
Non vi sembra un po`pochino per i 20’000 Euro al mese che si prendono? E poi in futuro peseranno sulle nostre spalle e su quelle dei nostri figli anche per il vitalizio che riceveranno per gli anni trascorsi a Roma grazie al loro “dolce far niente”.
Inoltre non si sono impegnati in nessun modo sulla prima casa degli italiani all’estero, infatti tranne che per i pensionati, esentati, per tutti gli altri residenti oltreconfine è considerata seconda abitazione.
Meno male che a tale proposito è stata lanciata un’ iniziativa per la soppressione di tale ingiusta tassa con la raccolta di firme, da parte di un Comitato Promotore delle “Associazioni Italiane in Svizzera”, di cui faceva parte anche lo scrivente, che sono state consegnate alla Vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli (PD). Speriamo in bene!
Alcune colpe sono però anche nostre, dato che siamo noi ad eleggerli.
E allora mandiamoli a casa i vari Garavini, Micheloni, Farina, Tacconi, Picchi, Caruso, Di Biagio. Ho citato solo quelli eletti nella ripartizione Europa, degli altri 18 non ricordo nemmeno i nomi.
Sarebbe interessante organizzare un dibattito aperto al pubblico con i parlamentari poc’anzi citati, con la partecipazione di Comites, CGIE e altri elementi della società civile, per sentire cosa hanno da dirci, cosa intendono fare, quali saranno le loro azioni in merito… E se pensano di ripresentarsi per un ulteriore mandato.
Chissà se avranno l’audacia di accettare…
Gerardo Petta – Associazioni Italiane in Svizzera