Si conclude con una sentenza di assoluzione il lungo calvario giudiziario di una giovane madre di Altavilla Irpina, che qualche anno fa si era trovata costretta a occupare una casa popolare ad Avellino per garantire un tetto a sé stessa e alla propria bambina. Fin dal primo momento, la donna si era autodenunciata, consapevole di aver agito in violazione della legge, ma mossa da una situazione di grave emergenza abitativa e personale.
La vicenda ha inizio quando la giovane, trovandosi in una condizione di forte difficoltà economica, senza alcuna altra soluzione abitativa per lei e sua figlia, decide di occupare l’immobile. Un gesto disperato, frutto del bisogno e non della volontà di commettere un reato. Successivamente, la donna ha lasciato l’abitazione popolare ed è tornata a vivere nel suo paese d’origine, Altavilla Irpina, ma nel frattempo è stata chiamata a rispondere davanti al Tribunale penale di Avellino dell’accusa di occupazione abusiva.
Per anni, il processo ha tenuto la giovane madre in una situazione di grande incertezza, aggravando una condizione di già marcata fragilità. Oggi, però, è arrivato l’atteso verdetto di assoluzione, che ha posto fine a questa lunga e sofferta vicenda giudiziaria. Il Tribunale ha accolto le tesi difensive dell’avvocato Fabiola De Stefano, la quale è riuscita a dimostrare non solo lo stato di necessità in cui si trovava la sua assistita, ma anche la totale assenza di intenzioni criminose. La donna, infatti, ha agito unicamente per sopravvivere e garantire un rifugio sicuro alla sua bambina.
La sentenza rappresenta una vittoria non solo per la giovane madre, ma anche per tutti coloro che vivono in condizioni di estrema precarietà e si trovano a compiere scelte difficili pur di proteggere la propria famiglia.